Eloi Pélissier, tallonatore del Toulouse Olympique XIII, ripercorre la semifinale vinta 21-20 contro i Bradford Bulls e parla della finale contro il Wakefield.
Cosa pensi della tua prestazione individuale e di quella collettiva nella semifinale contro il Bradford?
Collettivamente, la squadra ha cercato la forza collettiva nei propri angoli per riuscire a ribaltare questa partita. Individualmente ho cercato di portare le mie qualità di pugile, di giocatore d’impatto quando sono entrato per velocizzare il gioco e cambiare un po’ il corso della partita, con in più questo calo che ci mantiene avanti alla fine .
Una finale da sogno contro il Wakefield in casa, come pensi che possano essere battuti e quale sarà la chiave della partita?
La logica è rispettata, 1° vs 2°. Il Wakefield sarà in guardia nonostante abbia sorvolato il campionato poiché l’unica sconfitta è stata a Tolosa. Per vincere, dovrai ottenere una prestazione quasi perfetta. Dovrai mantenere viva la palla, giocare un Rugby di movimenti, affrontando anche l’ambiente circostante nei momenti di braccio di ferro.
Che bilancio fai dei tuoi quattro anni al TO e cosa ricorderai?
Un magnifico titolo iridato nel 2021 e una storica ascesa in Super League. Una bella esperienza per tornare in Super League con un secondo club francese nel 2022. Un momento molto triste nel 2023 con questa sconfitta in finale che ci priva di giocare nuovamente in Super League. Quest’anno non è finito, ma sono molto orgoglioso di raggiungere la terza finale con il club.
Qual è il tuo bilancio della tua stagione?
Quest’anno non sono stato utilizzato costantemente, ma mi sto divertendo molto a fine stagione esibendomi con questo gruppo di amici. Sono felice, mi sento in gran forma e continuo a riempire la scatola dei ricordi.
Hai qualche idea per la prossima stagione ed è possibile un ritorno in Inghilterra?
Il mio agente sta attualmente discutendo e valutando le opzioni che potrei avere. Oggi è più difficile, perché con tre figli e mia moglie che vivono già a Perpignan, dobbiamo anche pensare come famiglia se scegliere o meno l’Inghilterra. Quello che è certo è che questa passione per il rugby da giocatore professionista mi spinge e mi fa sempre sognare. Mi sento giovane nel corpo e nella mente, non ho problemi fisici, quindi mi piacerebbe giocare a livello professionistico ancora per qualche anno. C’è anche il campionato francese che resta un’opzione nella mia testa.
Ora il finale finisce bene. E poi la squadra francese, della quale sono molto fiero di indossare ancora una volta la casacca blu bianco rosso per difendere il nostro rugby francese.