Annegamento sospetto di Agnès Jumeau nell’Ariège: convinta che si tratti di un omicidio, sua figlia rilancia l’indagine 7 anni dopo

Annegamento sospetto di Agnès Jumeau nell’Ariège: convinta che si tratti di un omicidio, sua figlia rilancia l’indagine 7 anni dopo
Annegamento sospetto di Agnès Jumeau nell’Ariège: convinta che si tratti di un omicidio, sua figlia rilancia l’indagine 7 anni dopo
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l’essenziale
Mentre la giustizia dell’Ariège annuncia l’archiviazione del procedimento dopo la denuncia per “omicidio” presentata dalla figlia di Agnès Jumeau, questa donna di 59 anni trovata annegata nel settembre 2017, a Vernet-d’Ariège (Ariège), una denuncia con si è appena costituita la parte civile. Dovrebbe essere nominato un giudice istruttore per riprendere le indagini.

Armelle Sery non vuole arrendersi. Questa giovane 38enne di Tolosa è impegnata in una lunga lotta per cercare di dimostrare che la morte di sua madre, nel 2017, a Vernet-d’Ariège, non è stata un incidente.

Questo lunedì, 6 maggio, ha appena presentato una denuncia, con costituzione di parte civile, al gip del tribunale giudiziario di Tolosa, per “omicidio, mancata assistenza a persona in pericolo e molestie”, contro l’ex – compagno di sua madre, pensionata sulla sessantina, ora residente nell’Aveyron. Un uomo che ha sempre negato ogni coinvolgimento in questa tragedia.

Comprendi cosa è successo

“Voglio capire cosa è successo quella sera del 10 settembre 2017 e sapere perché mia madre si è trovata in acqua quando sono stati scoperti i suoi pantaloni, alla rovescia, sulla riva, con una delle sue scarpe. D’ora in poi, il caso dovrebbe essere preso in carico da un giudice istruttore della sezione penale del tribunale di Tolosa.

Questa denuncia fa seguito a una lettera finale del procuratore di Foix, datata 8 aprile 2024, in cui annunciava la sua intenzione di chiedere l’archiviazione del caso dopo una prima denuncia presentata per “omicidio”. Finora l’indagine non ha permesso di incriminare un terzo per la morte di Agnès Jumeau, 59 anni.

La giustizia ritiene che il compagno di questa donna avesse poi lanciato l’allarme dopo essersi accorto della sua scomparsa e che, grazie al suo intervento, i gendarmi hanno potuto recarsi sul posto, davanti al fiume, a Vernet-d’Ariège, per constatare che Agnès Jumeau era ancora vivo, nell’acqua e aggrappato ai rami prima di lasciarsi andare. Il suo corpo senza vita è stato poi ritrovato a più di un chilometro di distanza.

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Una discussione il giorno prima?

I primi accertamenti fanno pensare ad un annegamento. Un incidente di cui la figlia di Agnès Jumeau non vuole occuparsi. “Non c’è mai stata un’autopsia, solo un esame del corpo. Mia madre sapeva nuotare, non aveva l’abitudine di nuotare lì anche se conosceva il posto”, dice Armelle Sery D’altronde è probabile che mia madre e il suo compagno avevano litigato il giorno prima di questa tragedia. Il suo diario menziona fatti inquietanti sulla sua relazione con lui.

Questa sera del 10 settembre 2017, poco dopo le 22, un testimone ha sentito qualcuno gridare “non scherzare!”, suggerendo che la sua presenza in acqua avrebbe potuto essere causata dall’azione di una persona cara.

“Ci sono ancora troppe zone grigie in questo caso e la giustizia deve riavviare il caso dall’inizio”, assicura la figlia della vittima. Agnès Jumeau, una giovane pensionata del servizio civile, la sera dell’incidente era ubriaca. Secondo la figlia conosceva la zona e non si sarebbe mai messa in pericolo nel cuore della notte.

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