Moglie dell’artista Robert Delaunay (1885-1941) che sposò nel 1910, Sonia Delaunay dovette aspettare per ottenere un riconoscimento a lungo eclissata dall’ombra del marito. Uniti nella creazione come nella vita, i coniugi Delaunay svilupparono negli anni Dieci del Novecento i principi del simultaneismo, un concetto di arte astratta basato sull’interazione dei colori al quale Sonia rimase fedele per tutta la vita, fino alla morte di lui nel 1979. Parigi ci immerge nella sua arte totale.
I ritmi colorati di Sonia Delaunay
Nota per il suo lavoro sulle avanguardie del XX secolo, la Galleria Zlotowski ha pazientemente riunito una bellissima collezione di opere di Sonia Delaunay che abbraccia tutta la lunga carriera dell’artista. Testimoniando l’esilio in Portogallo durante la Prima Guerra Mondiale, Mercato nel Minho (1917) è un ottimo esempio del simultaneismo che Sonia pratica brillantemente come suo marito, elementi figurativi emergono ancora dai grandi cerchi colorati.
Mercato del Minho, 1917, acquerello su carta, 36 x 25,5 cm © Pracusa
Nota per la sua produzione tessile, Sonia sviluppò questo ramo della sua attività in particolare a partire dal 1917 quando, in seguito alla Rivoluzione Russa, perse i proventi dei suoi affitti in Russia. Artista, moglie e madre, è lei a tenere la pentola in ebollizione, moltiplicando progetti e creazioni ardite dove applica il simultaneismo al mondo della moda. Una serie di disegni offre una panoramica di questa produzione, Sonia riceve i suoi clienti in Boulevard Malherbes presso Maison Sonia, una sorta di concept store avant la lettre.
Veduta della mostra “Sonia Delaunay, la Simultanée” alla galleria Zlotowski © Yosuke Kojima
Una bellissima serie di gouaches su carta testimonia anche la permanenza della sua ricerca plastica astratta. Ha creato i suoi “ritmi colorati”, come li chiamava fino al suo ultimo respiro, come illustrato qui in un’opera realizzata pochi mesi prima della sua morte.
Sonia Delaunay, Progetto per un’opera su Robert Delaunay, 1957, tempera su carta da lucido incollata su carta, 24 x 33,2 cm. © Pracusa
Delaunay, Cendrars, Dutronc, Hardy…
La mostra continua un po’ più in rue de Seine, alla Galerie Roger-Viollet. Un imponente mosaico disegnato nel 1954 e di cui qui appare l’edizione n°3 del 2002 mostra l’ampiezza della produzione di un artista decisamente tuttofare, come ulteriormente dimostrato da un progetto di arazzo (1940-1942) con una gamma cromatica molto sottile o divertenti studi per un gioco di carte (1959). Specializzata in fotografia, la Galleria Roger-Viollet ha portato alla luce immagini d’epoca dai suoi ricchi archivi.
Jacqueline Chaumont, ballerina francese, nel costume Pierrot Éclair disegnato da Sonia Delaunay per il film “Le P’tit Par” © Galerie Roger-Viollet
Ci sono ritratti di amici intimi di Sonia Delaunay come il poeta Blaise Cendrars o il dadaista Tristan Tzara ma anche foto interessanti come quelle dell’Esposizione Internazionale di Arti e Tecniche Applicate alla Vita Moderna del 1937 dove Sonia realizza un grande affresco. Infine, una sequenza nostalgica, un film proveniente dagli archivi INA mostra Jacques Dutronc che intervista Sonia Delaunay nel 1968 per il programma televisivo “Quatre temps”. La scena si svolge alla Galleria Novecento dove Sonia presenta una mostra monografica. Molto commovente, la sequenza in cui Françoise Hardy vaga cantando per la mostra vestita con un abito di Sonia Delaunay è la conclusione più deliziosa.
Sonia Delaunay (a destra) © Ullstein Bild / Roger-Viollet
“Sonia Delaunay. La simultanea »
Galerie Zlotowski, 20, rue de Seine, 75006 Parigi
et
Galerie Roger-Viollet, 6, rue de Seine, 75006 Parigi
Dal 3 ottobre al 16 novembre
Sonia Delaunay | Pionieri, Pionieri | Centro Pompidou