Mercoledì il forte moto ondoso ha causato la caduta di due vittime dalla loro nave. Sono due fratelli, uno dei quali è morto. In difficoltà, hanno cercato di trovare Sète, il loro porto di origine.
Il porto turistico di Sète è nei guai da mercoledì. Uno dei suoi frequentatori abituali, sorpreso da un’ondata tanto violenta quanto improvvisa, ha perso la vita mentre cercava di raggiungere il porto di origine. Non era solo a bordo. Suo fratello, come lui espulso dalla barca, è stato trovato in acqua in arresto cardio-respiratorio e trasportato in assoluta emergenza al centro ospedaliero di Sète, la sua prognosi vitale molto gravemente compromessa. La loro barca a vela si è arenata su una diga.
Gli agenti del porto hanno tentato, invano, di ripescarli
Erano quasi le 17 quando il Centro regionale operativo di sorveglianza e salvataggio del Mediterraneo (Cross Med) è stato allertato della caduta in mare di questi due diportisti nei pressi del porto di Sète. “Sono state impiegate risorse significative per effettuare operazioni di salvataggio (elicottero Dragon 34, barca per tutte le stagioni dell’SNSM di Sète, lancia doganale, semirigido dello SDIS 34)”precisa la prefettura marittima.
Prima di ciò, una squadra tecnica, composta da agenti portuali, era stata chiamata d’urgenza per tentare di soccorrere i due sfortunati. “Gli agenti hanno corso un rischio immenso nel tentativo di salvare questi due diportistiriferisce il direttore del porto turistico, Fabien Luais. Sono arrivati davvero sul punto di essere sbattuti dalle onde e si sono ribaltati. Quando tornarono a riva, si resero conto che non sarebbero dovuti uscire. Mettono in pericolo la propria vita”.
Le onde hanno guadagnato quattro metri in due ore
I dati del grafico delle onde illustrano la forza con cui le onde hanno guadagnato altezza mercoledì. Le misurazioni effettuate a 12 miglia al largo di Sète mostrano un’altezza massima delle onde di 2,1 metri alle 16:00. Questi aumentano a 4,6 metri alle 17, poi a 6,1 metri alle 18, prima di indebolirsi. Un fenomeno che ha intrappolato almeno sei diportisti mercoledì al largo di Sète e Marseillan (vedi anche sotto), anche se il vento da sud-ovest, ritenuto meno subdolo, non ha causato il minimo pericolo (20 km/h a 4 24 km/h alle 17, 26 km/h alle 18).
Un evento tanto più traumatico per questa squadra, poiché pensavano davvero di raggiungere i due uomini che poi sono caduti in acqua. “I due corpi erano visibili, galleggiavano in superficie all’ingresso del passo ovest, alla deriva verso la diga. Volevano davvero ripescarli”.racconta con grande tristezza Fabien Luais.
“Era una figura locale che viveva a bordo della sua barca”
Il marinaio trovato senza vita, di 64 anni, era il proprietario di questa barca a vela Beneteau lunga otto metri. Era un volto familiare al porto turistico di Sète. «Era nel porto da circa vent’annispiega Fabien Luais. Era conosciuto da tutta la squadra del porto turistico e da altri diportisti. Era una figura locale che viveva, peraltro, a bordo della sua barca. Era ben tenuto.”
Un bollettino meteorologico speciale emesso da Météo France
Noto per le sue frequenti gite in mare, il marinaio aveva lasciato quel giorno il porto di Sète un po’ prima, accompagnato a bordo da suo fratello. La marina non aveva ricevuto alcuna informazione né sulla rotta né sulla destinazione. Alla partenza il mare non era particolarmente brutto, anche se un Bollettino Meteorologico Speciale (BMS) emesso da Météo France prevedeva un cambiamento del tempo e del mare nel corso della giornata. “D’altro canto non avevamo ricevuto alcun messaggio di preavviso”precisa il porto turistico. I due naufraghi, al rientro, non sarebbero quindi riusciti a prevedere il repentino peggioramento delle condizioni meteorologiche.