Notando il “limite” del suo partito da diversi anni, Gabriel Nadeau-Dubois lancia i dadi. Per il leader parlamentare è giunto il momento di una profonda revisione del Québec solidaire, o addirittura della sua rifondazione.
Le clamorose dimissioni della sua co-portavoce, Émilise Lessard-Therrien, hanno chiaramente suonato il suo campanello d’allarme. Il tetto del QS è tale che ha dovuto scegliere tra lasciare o dare il massimo.
Invitando il suo caucus e i suoi membri a progetti enormi, ha scelto la seconda opzione. Ciò a cui mira è chiaro.
Un programma più breve e “pragmatico”. Priorità mirate. Istanze più leggere e “agili”. La “modernizzazione” del concetto stesso di leadership bicefala.
Il suo obiettivo esplicito: fare di QS “un partito di governo” e non più solo una voce di opposizione. Il suo obiettivo implicito: avere più libertà come leader parlamentare. Insomma, un grosso ordine…
In realtà, egli cerca non tanto di “rifocalizzare” il suo partito – GND rimane un progressista – quanto di “riformularlo” di fronte a un Parti Québécois la cui miracolosa resurrezione lo rende ora di nuovo un “partito di governo”.
La sfida di GND richiederà da lui una solida dose di lucidità, determinazione e coraggio. Per quanto necessaria, la sua scommessa non è meno rischiosa. Innanzitutto per se stesso. Forse ancora di più per il suo partito.
Rischioso per se stesso perché se non riesce a convincere il suo partito a seguirlo, dovrà andarsene. Rischioso per QS perché se la “proposta” GND scuotesse troppo il partito, questo potrebbe implodere.
- Ascolta l’analisi di Luc Lavoie al microfono di Yasmine Abdelfadel tramite QUB :
Sarà molto ventoso
Al consiglio nazionale di maggio e al congresso di novembre, Gabriel Nadeau-Dubois dovrà affrontare venti molto forti. Le anime sensibili si astengono. Nato nel 2006 dalla fusione tra Unione delle Forze Progressiste e Opzione Cittadina, QS non è un partito come gli altri.
Decisamente a sinistra, è un partito molto militante, composto da fazioni divergenti e talvolta addirittura contrastanti. Per non parlare di una base e di un elettorato maggioritari federalisti anche se QS si dichiara indipendente.
QS è una trapunta complessa la cui ragion d’essere è offrire un’alternativa al neoliberismo ambientale. Siamo molto lontani dalle docili assemblee del CAQ o dall’ex macchina di potere del PLQ.
Come un mustang
Nei prossimi mesi il GND dovrà aspettarsi forti venti. Dall’interno e dall’esterno, alcuni, temendo che abbia troppa autorità o che riorienti troppo il QS, faranno guerra alla sua visione. È inevitabile.
In acque così tempestose, come farà il GND a convincere la sua base e gli elettori della necessità del grande cambiamento che propone?
Una volta finiti i dibattiti, la maggioranza vorrà un partito “professionalizzato”, meglio organizzato e concentrato sulla sua possibile espansione? Il tutto senza perdere la sua anima progressista? Brutta sfida.
A due anni e mezzo dalle elezioni, GND ha comunque ragione a far conoscere il suo cambiamento alla base e all’elettorato. Al QS, soprattutto con l’ascesa del PQ, lo status quo è diventato insostenibile.
Nella lotta che intraprenderà – perché sarà una lotta – la forza di GND sarà GND stesso. È uno dei politici più talentuosi della sua generazione.
Il suo partito, tuttavia, è un gruppo che, come un mustang, preferisce i campi aperti ai pascoli più controllati. Riuscirà a convincerla? La risposta nei prossimi mesi.