La tassa di 30 dollari nelle Isole Magdalen, una misura repressiva?

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Violazione della libertà di movimento, tassazione abusiva, misura di controllo: la tassa di 30 dollari imposta ai visitatori in transito nelle Isole Magdalen è accusata nello spazio pubblico di limitare i diritti fondamentali in modo irragionevole e incostituzionale. Che ne dici? Parlano due esperti.

Mercoledì, una quarantina di oppositori della tassa hanno manifestato nelle Isole della Madeleine. Hanno ricevuto il sostegno del leader del Partito conservatore del Quebec, Éric Duhaime, per il quale questa tassa è una misura liberticida che limita la libertà di movimento.

Julius Grey, avvocato costituzionalista, specialista riconosciuto nella difesa delle libertà individuali, fornisce una risposta sfumata perché il Passe Archipel e le norme varate dal Comune non hanno ancora superato la prova dei tribunali.

È quello? [cette redevance] è illegale? È impossibile prevederlo, lui spiega. L’avvocato nutre seri dubbi sulla validità delle norme messe in atto dal Comune, ma non sono necessariamente repressive.

La nozione di liberticida va un po’ oltre. Ci sono cose che sono molto di piùspiega, ricordando le restrizioni al traffico messe in atto durante la pandemia di COVID-19.

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Avvocato Julius Gray

Foto: Radio-Canada / Ivanoh Demers

Tuttavia, secondo lui, sorgono delle domande.

La prima è sapere se il Comune dispone, nel diritto amministrativo, di una delega di poteri sufficientemente chiara da consentire restrizioni di accesso e la distinzione tra residenti e non residenti. Non è necessariamente ovviolui dice.

Per quanto riguarda l’importo di 30 dollari, la questione è se secondo lui si tratti di un serio ostacolo alla circolazione.

: la sostanza. Questo regolamento impedisce sostanzialmente l’accesso o si tratta di una piccola tassa? Se mettiamo una tassa assolutamente proibitiva – 10000$ per esempio – entrare nelle Isole, sarebbe chiaramente un divieto d’ingresso.”,”text”:”C’è una bella espressione nel diritto costituzionale canadese: sostanza. Questo regolamento impedisce sostanzialmente l’accesso o si tratta di una piccola tassa? Se imponessimo una tassa assolutamente proibitiva, ad esempio 10.000 dollari, per entrare nelle isole, si tratterebbe chiaramente di un divieto d’ingresso.”}}”>C’è una bellissima espressione nel diritto costituzionale canadese: sostanza. Questo regolamento sostanzialmente impedisce l’accesso o si tratta di una piccola tassa? Se imponessimo una tassa assolutamente proibitiva – 10.000 dollari, per esempio – per entrare nelle Isole, si tratterebbe chiaramente di un divieto d’ingresso.

Se parliamo di 30 dollari, potrebbe non essere proibitivo, ma deve essere studiato.

Una citazione da Julius Gray, avvocato

Gli agenti del Comune verificheranno il pagamento della tassa e potrebbero chiedere ai Madelinot la prova della residenza quando lasciano il territorio, cosa criticata dagli oppositori del provvedimento.

Julius Gray ricorda che per ricevere cure mediche è necessaria l’identificazione. Chiediamo la prova di residenza per tutti i tipi di coselui dice.

Sezione 6 della Carta canadese dei diritti e delle libertà

La tassa applicata dal Comune dell’Îles-de-la-Madeleine non costituisce un ostacolo alla libertà di movimento come definita nella Carta canadese dei diritti e delle libertà. È quanto indica Charles-Emmanuel Côté, professore di diritto all’Università di Laval, esperto di diritto costituzionale e particolarmente interessato alle questioni della libertà di movimento.

Il professor Côté spiega che l’articolo 6 della Carta canadese dei diritti e delle libertà, che tratta della libertà di movimento, tutela in particolare il diritto di viaggiare tra le province.

Il motivo vietato è la distinzione basata sulla residenza provincialelui spiega.

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Charles-Emmanuel Côté, professore ordinario presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Laval

Foto: Radio-Canada

Secondo lui, ad esempio, una tassa che colpisca solo i cittadini canadesi che non vivono in Quebec potrebbe essere incostituzionale.

La misura attuata nell’Îles-de-la-Madeleine somiglierebbe quindi più da vicino alle tariffe differenziate che un Comune richiede per i servizi in base alla residenza dell’utente.

6 della Carta”,”testo”:”Non stabilisce alcuna discriminazione in base alla residenza provinciale, stabilisce una discriminazione tra gli isolani e tutti gli altri, siano essi stranieri o canadesi. In questo caso non sembra ledere la libertà di circolazione tutelata dall’articolo 6 della Carta”}}”>Non discrimina in base alla residenza provinciale, discrimina tra gli isolani e tutti gli altri, siano essi stranieri o canadesi. In questo caso, ciò non sembra ledere la libertà di circolazione tutelata dall’articolo 6 della Carta.lui spiega.

Tuttavia, secondo lui, permangono alcune questioni relative alla libertà di movimento intraprovinciale.

Dove c’è una piccola zona grigia, si circola semplicemente per il piacere di viaggiare, cioè per scopi turistici, ricreativi, di svago. La giurisprudenza è vaga su questo temalui dice.

Richiesto dibattito sociale

Il leader del Partito conservatore del Quebec, Éric Duhaime, invita l’Assemblea nazionale a votare sul Passe Archipel.

Secondo lui, la misura crea un precedente pericoloso e potrebbe essere copiata da altri comuni, creando così diverse tariffe per viaggiare sul territorio del Quebec.

Ciò che ci preoccupa molto è che ciò costituisce un pericoloso precedente. Questo non è il tipo di Quebec che vogliamo, con sempre più barrierelui spiega.

Il Comune dell’Îles-de-la-Madeleine terrà una sessione informativa pubblica il 16 maggio per rispondere alle domande della popolazione.

Con la collaborazione di Isabelle Larose

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