Accordo storico nel Vallese: l’HC Sierre stringe un patto con l’HCV Martigny

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Chris McSorley è riuscito a unire i club vallesani.

IMAGO/Andreas Haas

E’ un po’ come se Ambri tubasse con il Lugano. Se Tom stesse scherzando con Jerry. Se i Bruin spettegolassero con gli Habs. O se Obelix condividesse la tavola con i romani senza spaccargli la faccia.

Club della Lega Svizzera che punta alla promozione nella Lega Nazionale tra quattro anni, l’HC Sierre concluderà un accordo di partnership con l’HCV Martigny, squadra che ha scelto di essere retrocessa alla MyHockey League, cioè al terzo livello svizzero, alla fine del la stagione 2023-2024.

Quando mercoledì sera ci è stata raccontata la storia di questo riavvicinamento attorno a un piatto vallesano e un bicchiere di Cornalin del Château de Villa, a Sierre, abbiamo guardato con discrezione – o meno – l’orologio.

Non era il primo aprile.

I campanili non litigano più

Allora abbiamo verificato le informazioni, che erano vere anche se il contratto non è stato ancora formalmente ratificato. E che ha portato alla luce una nuova realtà: nel Vallese ci sono ancora tanti campanili, ma hanno (almeno temporaneamente) smesso di litigare. Questi campanili capirono che se speravano di sfuggire alla ruggine ed essere ancora ascoltati, dovevano provare a suonare la stessa melodia.

Secondo le nostre fonti, è Chris McSorley, membro del consiglio di amministrazione dell’HC Sierre, all’origine di questo storico riavvicinamento. L’Ontario sta lavorando per creare una piramide di gioco del puck nella parte francofona del Vecchio Continente in collaborazione con Patrick Polli (presidente dell’HCV Martigny) e Alain Bonnet (presidente dell’HC Sierre). Il progetto prevede inoltre di integrare squadre a diversi livelli di competizione. Nella struttura c’è Martigny. Ci sono anche e soprattutto Sion, Nendaz e Monthey.

Ovazione come alla Scala di Milano

In ogni caso, questo è ciò che McSorley ha recentemente presentato ai principali partner commerciali e finanziari del team Graben. Ci è stato detto che, per farsi capire, l’inglese si era avvalso dei servizi di un traduttore particolarmente brillante. E che, al termine della sua presentazione, il pubblico ha applaudito con entusiasmo la sua presentazione, come se avesse appena assistito a una rappresentazione del Don Pasquale alla Scala di Milano.

In questa occasione, l’ex allenatore di Genève-Servette e Lugano ha spiegato molto chiaramente la sua visione a breve e medio termine.

A breve termine, ha detto, tutti i club potranno permettersi un po’ più di profondità prestando giocatori in base alle necessità, soprattutto a causa degli infortuni.

Martigny e la formazione

A medio termine, mentre oggi dedica gran parte del suo tempo al progetto di una nuova pista di pattinaggio a Sierre, che dovrebbe essere sottoposto al voto del consiglio generale della Cité du Soleil a settembre, sta cercando di creare un struttura di formazione a livello cantonale. In questo contesto, Martigny, sotto la guida di Patrick Polli, diventerebbe un centro di competenza nazionale in termini di programmi di sviluppo.

Di fronte a queste informazioni, Chris McSorley è stato meno loquace del solito, accontentandosi di un “no comment” che non giustificava la presenza di un traduttore.

Quando gli è stato chiesto se i tifosi dell’HC Sierre sarebbero stati puniti se avessero gridato di nuovo “Martigny Jamais” al Graben, ha risposto: “Emmanuel, andrai dritto all’inferno”.

Prima di scoppiare a ridere.

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