Ampiamente diffuso sui social network, un documento attribuito al Ministero della Salute marocchino indica che un lotto di acqua minerale Aïn Atlas non sarebbe conforme”agli attuali standard qualitativi“. Bastava provocare”il brutto brusio dell’anno“, ha osservato La giovane Africa.
In questa lettera “un delegato del Ministero della Sanità e della Protezione Sociale presso la prefettura dei distretti di Al Fida-Mers Sultan”, chi lo firma, scrive che “nell’ambito del controllo sanitario delle acque minerali naturali, delle acque di sorgente e delle acque da tavola, ho il pregio di informarvi che il nostro servizio di igiene ambientale ha effettuato, presso un caseificio, un campione dell’acqua minerale naturale Aïn Atlas che è risultata essere non conforme agli standard qualitativi in vigore, successivamente confermato da un secondo campione dello stesso lotto».
Successivamente il documento si rivelò un falso, cosa che venne confermata dal mensile: “La comunicazione del Ministero della Salute assicura che si tratta di un documento falso..
Chiesto da La giovane Africauna fonte autorizzata presso LEMO ha avuto questa reazione: “Non abbiamo commenti da fare».
Questo caso sembra simile ad una campagna di boicottaggio su vasta scala, avviata nel 2018 contro il marchio Sidi Ali, “un altro fiore all’occhiello delle Acque Minerali di Oulmès», segnali La giovane Africache ricorda che questo appello al boicottaggio aveva colpito anche la gamma di latticini francesi Danone, prodotti localmente dalla Centrale Laitière, nonché la rete di distributori di benzina Afriquia, il cui principale azionista è l’imprenditore Aziz Akhannouch (gruppo Akwa), che è diventato, nel 2021, il capo del governo marocchino.
Commercializzata da Les Eaux Minerales d’Oulmès (LEMO), filiale del gruppo Holmarcom, appartenente alla famiglia Bensalah, l’acqua minerale Aïn Atlas è una delle acque in bottiglia più conosciute del Marocco.
Secondo La giovane Africa«nel 2023, LEMO ha realizzato un fatturato di quasi 2,5 miliardi di dirham (232 milioni di euro) e un utile netto di 74 milioni di dirham – un aumento del 36,5% rispetto al 2022».
«Performance commerciale supportata da tutti i brand», commenta il mensile, che precisa che le vendite di Aïn Atlas sono aumentate “del 10,3% lo scorso anno».
Presente nella finanza, nell’agroindustria, nella logistica, nel trasporto aereo e nel settore immobiliare, il gruppo Holmarcom, guidato da Mohamed Hassan Bensalah, ha finalizzato quest’anno l’acquisizione del 78,7% delle azioni della banca Crédit del Marocco con il gruppo francese Crédit Agricole.
Nel 2022, la holding, il cui patrimonio totale è valutato a 90 miliardi di dirham, ha annunciato un fatturato di 12 miliardi di dirham.
Par Lamia Elouali
07/10/2024 ore 19:35