– Per il suo 12° anniversario, la Fête du Théâtre vive una fase di crescita
Dal 6 al 13 ottobre, l’evento gratuito torna per trasformare l’autunno ginevrino in un gigantesco caleidoscopio di arti performative. Frammenti di programma.
Pubblicato oggi alle 18:54
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- Il Festival del Teatro si estende per una settimana a partire da questa edizione.
- Vengono proposte più di 80 attività, di cui 72 completamente gratuite.
- Gli eventi speciali includono spettacoli di strada e laboratori professionali.
- Prevista anche una programmazione fuori scena in diverse location sorprendenti.
Ritorna ogni ottobre dal 2013, con la regolarità degli aumenti dei premi, solo che, almeno, non danneggia il tuo portafoglio. Il tradizionale Festival del teatroè quel momento subito dopo l’apertura della stagione in cui le sale di spettacolo abbattono le loro pareti divisorie, dove l’asfalto diventa un tavolo da gioco e dove le arti performative vengono condivise senza discriminazioni. Per il suo 12esimoe edizione, l’evento combina ancora l’accesso gratuito con una crescita molto pubescente: invece di un fine settimana, si estende su un’intera settimana.
In un anno, tutto in lei ha acquisito slancio. Dalle 77 attività proposte nel 2023 si arriva a 80, di cui 72 non costano un centesimo. Lo scorso autunno sono stati emessi ben 3.428 inviti, raggiungendo per questa edizione il numero di 4.112. Per onorarli, a registrazione elettronica oppure telefonicamente (022 908 20 31) è comunque necessario, affinché non ci siano spintoni al cancello. Notiamo inoltre che il catalogo delle celebrazioni, rinnovandosi, è stato accompagnato da una manciata di gradite novità.
Antipasti
Due modifiche spiegano la durata estesa di questa versione 2024. Innanzitutto, la solita Corte a Germaine lascia sia il gruppo che rue Lissignol per sistemarsi in anticipo, già questo sabato 6 ottobre, in Square Stella, nel cuore di Sécheron. È in questo ambiente a cielo aperto che, dalle 11 fino al calar della notte, spettacoli di strada, spettacoli circensi, clown, burattini e spettacoli musicali affolleranno il pubblico. Nel processo, da lunedì 7 a mercoledì 9, il direttore dell’evento, Imanol Atorrasagasti, ha approfittato delle proroghe per inserire tre Giornate professionali riservato agli esercenti le professioni dello spettacolo, durante il quale si svolgeranno corsi, incontri, conferenze e un omaggio al maestro Serge Martin.
La maggior parte del carta al consumo senza moderazione, che abbrevieremo con l’acronimo FdT (per Théâtre Fête), si concentrerà sulla fine della prossima settimana. Alle consuete rappresentazioni di una decina di spettacoli in scena nei teatri di Ginevra (“Actapalabra” all’Am Stram Gram, “Lesarbres en nous” a La Parfumerie, “Jeff Koons” a Le Poche per esempio), nonché ai numerosi workshop proposti ( scrittura, narrazione, burattini, tip tap, anziani speciali, ecc.) sono strutturati attorno a cinque suggerimenti percorsi tematicie la possibilità di comporne uno tuo maratona teatrale di sette titoli di fila per fare slalom tra gli stili.
Un’altra specialità ricorrente della FdT: la sua sezione Dietro le quinteche ci permette di alzare il sipario sul lato nascosto della scena del pianeta. Assistiamo alle prove lì, anche al Grand Théâtre, visitiamo i set (o gli angoli segreti del Théâtre des Marionnettes o del Théâtre Am Stram Gram), costruiamo ponti tra palcoscenico e cinema (con Elena Hazanov al Crève-Coeur), facciamo un brunch lì a Galpon con una troupe colombiana, oppure esaminiamo ancora la produzione di Revue 2024.
Fuori le mura
Ma veniamo al capitolo stuzzicante Fuori scenasempre prodigo di sorprese perché la si vive fuori dalle mura: cioè nei tram (“Le petizioni di piazza”), in un’aula dell’Università dei Lavoratori di Ginevra (UOG) («Il gioco dei Nibelunghi»), in una sala espositiva del MEG (“Quali sono le tracce della schiavitù?”) o nella yurta dei Bains des Pâquis (“Banda(e) a parte”). Verrà condotto anche un divertente esperimento «Splatsch!»sabato 12 in Place de la Madeleine, quando la compagnia Les Lents praticherà, nello spazio pubblico all’aperto, il burlesco ma non meno pericoloso esercizio del tartage.
Due ciliegine sulla torta, per chiudere questa breve panoramica. Per testare cosa hanno in mente le nuove direzioni teatrali che subentreranno in questa stagione, la Fête du Théâtre ha lanciato una sfida gastronomica per quattro di loro. Ecco come futura squadra del Lupo svelerà in situ il suo progetto di forno per il pane, Eric Devanthéry terrà una conferenza discorso culinario al Grütli insegneranno gli inquilini dell’Orangerie l’arte festosa della pizzae il futuro padrona della tasca condividerà in musica le ricette del suo Giura nativo mentre Saint-Martin si avvicina. Ma l’evento misterioso del programma, giovedì 10 ottobre dalle 18 alle 22 al MAH, promette soprattutto di distillare il nettare della follia teatrale all’interno della città. Tra draMAHqueen e draMAHturgique, il dopolavoro stuzzica “Oh, che dramma” non lascia dubbi sull’efficacia del cocktail.
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Katia Berger è giornalista nella sezione culturale dal 2012. Si occupa di cronaca nel campo delle arti performative, in particolare attraverso recensioni di teatro o danza, ma talvolta si occupa anche di fotografia, arti visive o letteratura.Maggiori informazioni
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