Due deputati del Rinascimento ripartono per attaccare le elezioni di Parigi

Due deputati del Rinascimento ripartono per attaccare le elezioni di Parigi
Due deputati del Rinascimento ripartono per attaccare le elezioni di Parigi
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Sylvain Maillard e David Amiel, due deputati rinascimentali di Parigi, desiderano presentare entro pochi giorni un disegno di legge che riforma la legge PLM. “Danni circostanziali”, il giudice Emmanuel Grégoire.

Emmanuel Macron aveva annunciato il suo desiderio di vedere Parigi, Lione e Marsiglia, le cui elezioni municipali sono regolate dalla legge PLM, “tornare al diritto comune”, durante un discorso televisivo il 16 gennaio. Anche Eric Woerth lo raccomanda nel suo rapporto sul decentramento, reso pubblico il 30 maggio. Come il deputato dell’Oise, Sylvain Maillard e David Amiel, deputati rispettivamente della 1a e 13a circoscrizione elettorale di Parigi, intendono vedere due urne elettorali nei seggi elettorali il giorno delle elezioni comunali nelle tre città interessati: uno per eleggere il consiglio distrettuale, l’altro per designare il consiglio comunale centrale.

“Vogliamo che sia rispettata la regola secondo cui un parigino equivale a un voto, un lionese a un voto, un marsigliese a un voto, cosa che oggi non avviene”, indica Sylvain Maillard. Insieme al collega David Amiel, il parlamentare, presidente della federazione del Rinascimento di Parigi, intende presentare “nei prossimi giorni” un disegno di legge in tal senso all’Assemblea nazionale. “Vedremo poi se riusciremo a costruire su questo tema una maggioranza in Parlamento, prima all’Assemblea Nazionale poi al Senato”, indica il parlamentare.

David Amiel e Sylvain Maillard, al REF, Università Medef. © Jgp

“Oggi, un elettore di Anne Hidalgo che risiede nel 16° arrondissement di Parigi, o un elettore di Rachida Dati nel 20°, non hanno alcun interesse ad andare a votare”, continua Sylvain Maillard. I sostenitori di questa riforma sostengono inoltre che essa porterebbe allo svolgimento di secondi turni in tutti i distretti delle città interessate, e non solo in quelli in cui i sindaci di distretto non sono stati eletti al primo turno. girare.

Per una singola applicazione dal blocco centrale e LR

Il disegno di legge che sarà presto presentato dai due parlamentari del Rinascimento prevede un voto proporzionale accompagnato da un bonus di maggioranza del 50% nei distretti, ridotto al 25% per il consiglio di Parigi. “Gli eletti distrettuali mantengono spesso la loro professione, le maggioranze hanno quindi bisogno di più eletti per gestire i municipi dei distretti, il che è meno vero a Parigi”, sostiene Sylvain Maillard.

Quest’ultimo si dice anche favorevole a che i partiti del blocco centrale (Rinascimento, Modem, Orizzonti) concordino, per le prossime elezioni comunali, su un’unica candidatura con i repubblicani di Parigi. “Se emerge un candidato naturale, tanto meglio. Altrimenti spero che gli attivisti di tutti i partiti interessati possano votare per nominare questo candidato unico, precisa Sylvain Maillard. Rachida Dati sembra, oggi, alla luce dei sondaggi, essere ben avanti per incarnare questo candidato unico”.

Emmanuel Grégoire: “Dal caos delle circostanze”

Emanuele Gregorio. © Jgp

“Non scherziamo le circostanze in base a quello che immaginiamo essere il nostro interesse elettorale”, reagisce Emmanuel Grégoire, deputato (Nuovo Fronte Popolare) per la 7a circoscrizione elettorale e candidato presunto a sindaco di Parigi. «Ero contrario a questa riforma prima di diventare deputato, lo sono ancora di più oggi. Si tratta di una profonda distorsione della secolare logica istituzionale della città di Parigi, che, lo ricordo, ha dei quartieri creati prima della Rivoluzione francese. Aggiungo che se vogliamo che ci sia un dibattito, che non è illegittimo, non possiamo farlo a casaccio in queste condizioni. Vi ricordo che fino ad oggi non c’è stato il minimo contatto tra il gruppo di Sylvain Maillard e il municipio di Parigi su questo argomento. Penso sinceramente che il Paese abbia altre emergenze a cui dare priorità”.

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