A Parigi riflettori puntati sui giovani designer con Niccolò Pasqualetti, Duran Lantink e Ottolinger

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Pubblicato il

29 settembre 2024

Anche se la settimana della moda parigina dedicata al ready-to-wear femminile è quasi giunta al termine, continua a riservare belle sorprese. Domenica ha messo in evidenza in particolare una serie di marchi giovani, che resistono nonostante la difficile situazione economica, seducendo con la loro sconfinata creatività. A cominciare da Niccolò Pasqualetti, che debutta sui podi della capitale, seguito da Duran Lantink e Ottolinger.

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Niccolò Pasqualetti, primavera-estate 2025 – ©Launchmetrics/spotlight

Niccolò Pasqualetti, che domenica ha mosso i suoi primi passi nel calendario ufficiale parigino, ha aperto la giornata con una bellissima collezione attraverso un guardaroba chic sottilmente pervertito, dove tutto è tagliato e costruito in modo impeccabile, iniettato qua e là con qualche buona idea. I vestiti non sono mai quello che sembrano a prima vista. Così, la classica gonna a pieghe rotanti è asimmetrica e mescola pieghe larghe e sottili. Può anche essere indossato come top con spalle scoperte o è disponibile come abito tagliato in lino. Un grazioso corpetto rimane incompiuto nella parte posteriore, con solo un triangolo di tessuto a taglio vivo.

Semplici pantaloni di tela cambiano aspetto a seconda che siano ricoperti da sovrapantaloni di plastica o di tulle nero ricamato. Gli ampi abiti chemisier assumono più dimensioni, incastrandosi in più pezzi, uno dentro l’altro. Un gilet di perle si indossa come un bavaglino sopra una camicia bianca. La grande catena, che attraversa alcuni indumenti tra cui questa maglia fine, può essere rimossa e indossata come una collana. Lo stilista propone anche una nuova variante, in cotone bianco, della sua iconica gonna-pantalone, la cui parte anteriore è tagliata orizzontalmente a formare una gonna.

“Lavoro con tessuti normali con uno spirito couture. Parto spesso da modelli classici, ma con costruzioni insolite, asimmetrie, decostruzioni, dettagli per offrire una gamma molto, molto ampia con pezzi unici. Sono spesso ambigui, non immediatamente identificabili”, spiega il designer, che lancia per l’occasione la sua prima collezione di gioielli realizzati con materiali naturali, ispirati alle sculture di Jean Arp.

Nato in Toscana, a San Miniato, dove ha il suo laboratorio di produzione tutta italiana, Niccolò Pasqualetti (29 anni) ha seguito un corso in arti mediali e moda all’Università di Venezia, poi un Master alla scuola di moda Centrale Sant Martins a Londra, mentre lavora per un anno come assistente presso The Row. Si è poi trasferito a Parigi per unirsi a Loewe, dove ha lavorato per tre anni prima di tuffarsi nel profondo creando il proprio marchio nel 2021.

“All’inizio era l’arte ad attrarmi, l’idea dell’immagine, i colori, l’estetica. Poi avevo bisogno di avere una storia personale, dove potermi esprimere – anche, creando pezzi che non trovavo sul mercato, parto sempre da un ricordo personale, dallo stile un po’ tradizionale dei miei genitori”, conclude lo stilista che sembra avere un futuro brillante dopo questo. primo tentativo riuscito.

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Duran Lantink, primavera-estate 2025 – ©Launchmetrics/spotlight

Cambio di registro da Duran Lantik, che ancora una volta ci immerge nel suo universo stravagante e insolito, con uno stile decisamente giocoso, e con un’ospite a sorpresa, la top model Naomi Campbell, che chiude con brio questa sfilata colorata. Per la sua terza sfilata nel calendario ufficiale, il designer olandese continua il suo lavoro attorno alla forma attraverso volumi paffuti che ridefiniscono le silhouette con curve morbide.

Ginocchiere o gomitiere sono incorporati nelle tute elasticizzate, come strane protuberanze che crescono qua e là. I seni si gonfiano e si sollevano come conchiglie verso il cielo nei reggiseni a balconcino o nelle giacche ritagliato. Le spalle di una maglia floreale salgono sopra le orecchie. I turbanti avvolgono teste insolitamente oblunghe per un look da regina di Saba. A volte questo turbante è sostituito da una borsetta ovale, il cui manico è fissato sotto il mento.

Per la prossima estate, lo stilista si diverte anche a giocare con gli effetti ottici, in particolare attraverso una serie di capi attillati con sottili strisce rosse e bianche, che si infilano orizzontalmente, verticalmente o diagonalmente. Realizza tute corte nello stile dei costumi da bagno retrò con boe integrate sui fianchi. Tra gli altri ammiccamenti e trovate della stagione, gli occhialini da nuoto al posto degli occhiali da sole, i tricorni in stile napoleonico, gli slip incorporati nelle sottovesti da cui sporgono, o anche questi coprisedili realizzati con perline di legno, di cui si usa per realizzare abiti e minigonne.

Il tutto è impreziosito da sontuosi gioielli in argento dalle influenze tribali, che abbracciano il corpo. Sono realizzati dall’artista americano Kris Ruhs, noto soprattutto per aver creato l’immagine del concept store milanese 10 Corso Como.

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Ottolinger, primavera-estate 2025 – ©Launchmetrics/spotlight

Respiriamo la stessa ventata di aria fresca e creativa da Ottolinger, che presenta una collezione energica per la prossima estate, ricollegandosi al DNA sperimentale del marchio, dopo aver flirtato per due stagioni con un registro più formale. Ritroviamo, infatti, l’estetica organica cara alle due designer svizzere Cosima Gadient e Christa Bösch, così come il lavoro sulla materia e gli effetti di pizzi, strisce e altri strascichi in abiti o maglioni sfilacciati fino a ridurli a brandelli. Senza dimenticare l’insieme di ritagli, che accentua questo stile caotico.

Dal profondo della Svizzera, i due designer sognano vacanze, sole e spiagge lunghe fino all’orizzonte la prossima estate. Fanno uscire i loro modelli dalla bocca di un enorme squalo, come le eroine di un blockbuster sopravvissute alla catastrofe. Con i loro capelli ondulati perfettamente spazzolati, i loro enormi occhiali e i loro attillati completi da surfista in neoprene, penseresti che siano usciti direttamente dalla serie “Baywatch”.

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