lavoratori e Nord sul programma di ritorno politico dell’ex ministro dell’Interno

lavoratori e Nord sul programma di ritorno politico dell’ex ministro dell’Interno
lavoratori e Nord sul programma di ritorno politico dell’ex ministro dell’Interno
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Domenica 29 settembre 2024, Gérald Darmanin ha organizzato il suo ritorno politico, a Tourcoing. Quella di un ex ministro dell’Interno, che ha appena lasciato il governo per tornare sui banchi dell’Assemblea nazionale. Non firma un assegno in bianco al nuovo primo ministro, in particolare su un possibile aumento delle tasse. Inoltre, ha lanciato un think tank “popolare” con i lavoratori come obiettivo principale.

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“Il lavoro non paga più“. Una frase, come un ritornello nel discorso di Gérald Darmanin. Di fronte a Gabriel Attal, Elisabeth Borne e Edouard Philippe, ex primi ministri, e dopo aver stabilito che “il blocco centrale che rappresentiamo è in contrasto con le persone modeste” e quello “Solo il 6% dei lavoratori e degli impiegati ha votato per noi alle elezioni europee”l’ex sindaco di Tourcoing ha stilato una lista di idee. Obiettivo, ricreare uno spazio sonoro del blocco sociale di centrodestra.

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Gabriel Attal è apparso durante il ritorno politico dell’ex ministro degli Interni, Gérald Darmanin, a Tourcoing il 29 settembre 2024.

©FTV

Dopo aver augurato alla Francia il successo del governo di Michel Barnier, Gérald Darmanin ha avvertito: “IoSo che molti di noi non saranno in grado di sostenere un governo che aumenti le tasse.” Avverte addirittura: “Quando andiamo verso con questa facilità, quando si comincia ad aumentare le tasse di pochi, si finisce aumentare le tasse per tutti! E i perdenti sono sempre i lavoratori.” Poi aggiunge: “Il denaro dei più ricchi deve andare a creare posti di lavoro, non nelle casse pubbliche”.

Circa 500 persone si sono riunite al Giardino Botanico di Tourcoing per ascoltare il deputato del Nord. “Milioni di dipendenti, lavoratrici e dipendenti non riescono più a sopravvivere. Mentre 15 anni fa il 60% di loro riusciva a risparmiare. Oggi è il contrario : la grande maggioranza dei francesi non riesce più a mettere da parte i soldi. Nemmeno qualche decina di euro. Eppure il risparmio è quel piccolo extra che permette di superare una difficoltà imprevista e affrontare le sfide della vita”.

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Quasi 500 persone, eletti locali ed ex primi ministri, hanno ascoltato Elisabeth Borne che ha risposto all’invito di Gérald Darmanin.

©FTV

Gérald Darmanin si lancia poi in proposte in modalità dare e avere, due giorni prima della dichiarazione di politica generale del nuovo Primo ministro. “Per le imprese, il contratto lo mettiamo nelle loro mani: niente tasse aggiuntive, anzi riduzioni, come le tasse sulla produzione, che gravano sul nostro settore e, in cambio, ci si aspetta che le imprese svolgano pienamente il loro ruolo sociale. Ne conosco molti di loro lo fanno, soprattutto qui, in questo Nord generoso che ha inventato, in particolare, l’1% alloggio.”

Di passaggio, commenti leggeri al capo dello Stato, mai menzionato, Emmanuel Macron: “È attraverso la personalizzazione e l’empatia che risponderemo e non attraverso politiche pubblico immaginato troppo spesso da Parigio addirittura “lo Stato non può fare tutto e deve acconsentire collabora con i suoi principali partner: imprese, enti locali, associazioni”. Quando il presidente è stato spesso accusato di non fare affidamento sui funzionari eletti e sulle parti sociali.

Poi, invoca il fondatore della V Repubblica: “Andiamo ben oltre, in una grande logica di partecipazione galliana: eliminiamo il bonus di attività e trasformiamolo in una riduzione dei costi per contribuire ad un aumento ragionevole del salario minimo”.

Più sorprendente, in bocca all’ex eletto de Les Républicains, il riferimento all’ex sindaco di Lille : “Pierre Mauroy ha scritto che voleva riportare l’azzurro nel cielo. Questo dovrebbe essere l’obiettivo di ogni politica. Questo deve essere il nostro obiettivo“.

“Preferenza ai lavoratori”

Sempre nella sua linea di difesa dei lavoratori, punta sulla “riproduzione sociale”, prima di affrontare uno dei temi cari al RN, quello della preferenza nazionale. Poi dichiara: “IHo sentito alcune persone parlare della preferenza nazionale come soluzione. Niente, però, è più demagogico. Non importa la nazionalità di coloro che lavorano: lavorano e talvolta molto duramente per far funzionare la nostra economia, le nostre scuole, i nostri EHPAD o il nostro ospedale. E non è qui a Tourcoing dove si sono succeduti polacchi, italiani, spagnoli, portoghesi, asiatici e nordafricani nel tessile e nella stampa che diremmo il contrario. Quindi, invece di parlare di preferenza nazionale, proponiamo invece la preferenza per lavoratori”.

Poi aggiunge : “Che chi lavora possa avere accesso prioritario all’abitazione, posti negli asili nido, aiuti per i trasporti”.

>L'ex primo ministro Edouard Philippe, durante il ritorno politico di Gérald Darmanin, il 29 settembre 2024 a Tourcoing.
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L’ex primo ministro Edouard Philippe, durante il ritorno politico di Gérald Darmanin, il 29 settembre 2024 a Tourcoing.

©FTV

Poi arrivano le proposte: il tasso di invalidità all’1% per chi si prende cura di anziani o bambini disabili, l’azionariato dei dipendenti, il “pagamento sociale unico” : pagare tutta l’assistenza sociale in una volta, limitare l’assistenza al 75% del salario minimo, ecc.

Poi suggerisce : “Lanciamo così la grande conferenza sociale con datori di lavoro e sindacati lo Stato guida, ha fiducia e incoraggia un nuovo modello di capitalismo in cui i dipendenti felici sono il nostro obiettivo collettivo”.

Idee, proposte e finalmente le elezioni presidenziali nel mirino. È questa una delle difficoltà dei prossimi mesi per Gérald Darmanin, non sparire dalla scena nazionale lui, l’ormai semplice deputato. Ha quindi annunciato la creazione di “un nuovo luogo di riflessione” con i seguenti temi: “condivisione, empatia, merito, autorità”. (…)”Popular” sarà il suo nome, come a ricordarci ogni giorno che contano solo le ispirazioni delle persone.“, ha spiegato, con l’idea, ovviamente, di”governare domani“.

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