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In 9 comuni ginevrini l’acqua del rubinetto non è più potabile

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La Cooperativa di Edilizia Partecipativa (CODHA) festeggia il suo trentesimo anniversario. Creato nel 1994, il CODHA, che ha costruito 834 alloggi in 19 edifici, soprattutto a Ginevra, è diventato nel tempo un importante attore immobiliare del cantone.

Se sommiamo il valore dei 19 edifici, il CODHA rappresenta un patrimonio immobiliare di quasi 400 milioni di franchi, indica la cooperativa. Tuttavia, chiarisce fin dall’inizio che non persegue alcun obiettivo di profitto e che sostiene un’idea di benessere nell’edilizia abitativa.

CODHA riunisce così persone che desiderano un altro tipo di alloggio, un’altra qualità di vita, un altro rapporto con l’abitazione, basato sulla partecipazione, sulla convivialità e sulla solidarietà. Tra gli obiettivi del CODHA: rimuovere gli edifici dal mercato immobiliare speculativo, integrare i futuri residenti nei progetti di costruzione e costruire secondo elevati standard ecologici.

Per rafforzare il suo portafoglio immobiliare, il CODHA ha mobilitato il denaro dei suoi collaboratori per raccogliere il 5% del capitale proprio necessario per la costruzione. Il resto dei fondi viene preso in prestito dalle banche.

Ad oggi il CODHA conta 7.280 membri, di cui 4.752 in attesa di alloggio. Delle 834 unità abitative, 300 sono costruite nel Canton Vaud. Entro il 2030, il CODHA prevede di costruire 800 unità abitative aggiuntive. L’affitto medio per un appartamento di 100 m2 è di 2000 franchi.

La convivenza è al centro delle preoccupazioni del CODHA. Mette così a disposizione dei residenti sempre più spazi comuni. L’edificio Vergers a Meyrin dispone, ad esempio, di una parete da arrampicata, di una serra, di una biblioteca, di un salone per le feste, di una sala giochi, di camere per gli ospiti, di un fitness e di due saune.

Questo articolo è stato pubblicato automaticamente. Fonte: ats

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