una potente leva economica per il Marocco

una potente leva economica per il Marocco
una potente leva economica per il Marocco
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Il XIX secolo fu il periodo in cui un nuovo fenomeno scosse il mondo dell’economia: i “rendimenti decrescenti”.

Ciò comportò un aumento dei mezzi di produzione, che portò, contro ogni aspettativa, ad un calo della produttività di ciascun fattore (lavoro, capitale, ecc.). Fu solo a metà del XIX secolo che il progresso tecnico divenne lo strumento essenziale della crescita economica. Pertanto, le nazioni che padroneggiano queste nuove tecnologie diventano potenze economiche dominanti.

In un’epoca in cui tutto dipendeva dalla forza fisica, a cui si aggiungeva l’aumento della popolazione, l’aumento dei mezzi di produzione sembrava essere l’unica alternativa. Ciò ha, al contrario, creato un calo della produttività dei fattori di produzione (lavoro e capitale), dando luogo a “rendimenti decrescenti”.

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Tuttavia, grazie ai progressi della ricerca, l’economia è stata trasformata e segnata dall’avvento del progresso tecnico. Queste innovazioni tecnologiche, che sono il prodotto dell’attività economica, sono posizionate come la leva principale della crescita economica. Così afferma Paul Romer, premio Nobel per l’economia per il suo lavoro sulla “teoria della crescita endogena”: “Il progresso tecnico non ha nulla di casuale o di esterno all’economia, è prodotto dall’attività economica stessa. Il progresso deriva dalla ricerca, ed è solo quando i ricercatori sono convinti della redditività della loro ricerca che intraprendono questa attività. Il progresso tecnico ha quindi bisogno di un quadro preciso per trasformarsi in crescita, e questa crescita a sua volta favorirà la ricerca. »

E aggiunge: “Non c’è nulla di casuale o di miracoloso nel progresso tecnico, è il risultato di un calcolo economico razionale da parte degli individui. »Oggi, per alcuni paesi meno avanzati dal punto di vista tecnologico, la ricerca economica redditizia non è più un’opzione, ma una necessità. Per quanto riguarda le grandi potenze, ovvero Stati Uniti, Cina e Unione Europea, è giunto il momento di una reale competitività. Ogni paese è impegnato in una dinamica sorprendente in termini di tecnologia e innovazione. Ricordiamo che la dichiarazione del presidente russo al Forum economico di San Pietroburgo è stata per molti osservatori un forte segnale della corsa all’innovazione. “Chiunque dominerà l’intelligenza artificiale dominerà il mondo”, ha avvertito Vladimir Putin. Il Global Innovation Index, recentemente pubblicato, dà il tono. Nella classifica troviamo la Svizzera al primo posto, la Svezia al secondo e gli Stati Uniti al terzo.

Il Marocco al 66esimo posto

Secondo il rapporto, l’Arabia Saudita (47°) e il Qatar (49°) salgono di una posizione ciascuno, consolidando la loro posizione tra i primi 50. La Georgia sale al 57° posto, seguita da Armenia (63°) e Marocco (66°). Nel dettaglio, il Marocco è al primo posto al mondo per design industriale e tra i primi 30 per spesa educativa, tasso di beni immateriali, formazione di capitale lordo, industria manifatturiera di alta tecnologia e marchi.

Sotto la visione illuminata di Sua Maestà il Re Mohammed VI, il Marocco ha lanciato numerosi progetti strategici volti a rafforzare la sua competitività sulla scena globale, dimostrando così il suo impegno per l’innovazione e la protezione della proprietà intellettuale. Nell’indice di competitività globale 2023 del World Economic Forum, il Regno evidenzia i suoi continui sforzi per formare i giovani e migliorare il proprio sistema educativo.

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Il rapporto della Banca africana di sviluppo (AfDB) sull’innovazione e l’imprenditorialità evidenzia gli investimenti significativi del Marocco nel settore manifatturiero ad alta tecnologia, contribuendo alla creazione di posti di lavoro e alla diversificazione dell’economia nazionale. La strategia nazionale “Industria 4.0” mira a trasformare il settore industriale attraverso tecnologie avanzate e rafforzare la ricerca e sviluppo (R&S). Questa iniziativa mira a posizionare il Marocco come hub regionale per l’innovazione tecnologica, sfruttando il dinamismo dei suoi giovani e le sue risorse naturali. Questi progressi, sostenuti dalle aspirazioni di Sua Maestà il Re Mohammed VI, rendono il Marocco un attore chiave sulla scena internazionale, commenta Majid Taharast, Regional Manager e Partner Alliance di Sectigo.

Da parte sua, Omar Benmoussa, esperto IT di Malten Africa, dichiara: “In un contesto in cui la trasformazione digitale e l’innovazione tecnologica sono pilastri della crescita, queste nazioni dimostrano la loro capacità di adattarsi e investire in infrastrutture digitali e ricerca e sviluppo. Il Marocco, da parte sua, continua a stupire con le sue prestazioni nei settori legati alla proprietà intellettuale e all’istruzione. Classificato al 66° posto a livello mondiale, si distingue in particolare occupando il primo posto mondiale per disegni e modelli industriali. Questo riconoscimento evidenzia la capacità del Paese di incoraggiare la creatività e l’innovazione nei settori manifatturiero e high-tech. Inoltre, il Marocco si posiziona tra i primi 30 per spesa per l’istruzione, tasso di attività immateriali, nonché per investimenti lordi e marchi, confermando così il suo impegno nel rafforzamento del proprio capitale umano e del proprio tessuto industriale.

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Questi risultati dimostrano la strategia proattiva adottata dal Regno per integrarsi pienamente nell’economia globale della conoscenza. Investendo in settori chiave come l’istruzione, la tecnologia e le industrie creative, il Marocco sta consolidando il suo ruolo di leader regionale, aprendo al contempo la strada a una maggiore competitività su scala internazionale. L’ascesa dei paesi del Medio Oriente e del Nord Africa (MENA) nelle classifiche globali dell’innovazione illustra uno spostamento verso un’economia basata sulla conoscenza e sulle tecnologie all’avanguardia. I loro continui investimenti nelle infrastrutture digitali e nella formazione sono la chiave di questa trasformazione sostenibile. »

Ricordiamo che Mauritius (55°) è in testa alla regione, seguita da Sud Africa (69°), Botswana (87°), Capo Verde (90°) e Senegal (92°). Otto economie della regione stanno salendo nella classifica del Global Innovation Index, vale a dire Mauritius, Capo Verde, Senegal, Kenya (96°), Zambia (116°), Benin (119°), Mauritania (126ᵉ) e Burundi (127ᵉ).

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