In una Parigi in cui proliferano le caffetterie, Terre de Cafés si distingue. Questa micro-torrefazione aperta nel 2017 in rue des Blancs-Manteaux (4° arrondissement) è appena stata incoronata la migliore caffetteria di Francia, per il suo espresso e per l’“esperienza” offerta attorno alla degustazione di questa bevanda.
Questo doppio premio è stato consegnato in occasione della chiusura del salone del caffè di Parigi 2024, organizzato in collaborazione con il festival Sirha Omnivore e il Collectif Café, la principale federazione del settore.
Due nuovi riconoscimenti per il suo fondatore, Christophe Servell, miglior torrefattore di Francia, che ha intrapreso l’avventura nel 2009 e che oggi conta 10 negozi: 6 a Parigi, 1 a Versailles, 1 a Lille e 2 a Seul.
L’indirizzo è già ben noto agli amanti del buon caffè. Quel giorno, come ogni altro giorno della settimana, i primi clienti si incontravano in questo accogliente negozio, con pareti in pietra a vista e moquette a motivi geometrici sul pavimento.
Chi ha fretta si appoggia al bancone di legno su cui è esposta una vetrina piena di dolci (a partire da 3,20 €) e di macchine scintillanti dietro cui lavorano i baristi.
“In Irlanda dicono che a Parigi bevono un pessimo caffè. Qui è molto buono”, sorride il direttore della casa di Oscar Wilde a Dublino, venuto a sposarsi a Parigi. “Di solito organizzo lì i miei incontri professionali perché il posto è molto più bello dell’ufficio”, confida Anne-Lise, consulente trentaduenne seduta a un tavolo di questo negozio ispezionato, in forma anonima, dai membri della giuria.
Qui, i baristi non si limitano a mettere la tazza davanti a te. Ti riempiono di dettagli sul produttore, la varietà botanica e il gusto del caffè servito. “È come un vino, parliamo di varietà d’uva, terroir, know-how e note aromatiche. I team condividono le loro conoscenze anche con un pubblico non iniziato. La nostra vocazione è quella di mettere in risalto i caffè eccellenti e di accompagnare i consumatori durante la degustazione”, spiega Pierre de Chanterac, direttore generale di Terres de café. Se chiedi zucchero, i baristi non te lo rifiuteranno ma ti consiglieranno di assaggiare prima.
Saranno probabilmente meno flessibili se si volessero mettere nell’espresso premiato dalla giuria, venduto alla modica cifra di 17 euro a tazza. “Si tratta di un Chiroso Anaerobic lavato, della fattoria Las Florès. Ha un sapore di frutta esotica, fragola, rosa, limone e nel finale note di cioccolato al latte”, spiega Pierre de Chanterac.
Ma non lasciate che il prezzo vi impedisca di mettere piede in questa caffetteria. Potete concedervi un espresso da 2,90 € e uscire con un pacchetto di ottimo caffè da 9,90 € per 250 g.
