Se il piano di risparmio della Confederazione venisse adottato così com’è o in modo equivalente, i Verdi lancerebbero un referendum, avverte la loro presidente Lisa Mazzone. “Con la sua politica ideologica, il Consiglio federale si sta dirigendo dritto verso un muro di mattoni”, aggiunge.
«Questo programma di smantellamento del Consiglio federale non tiene conto delle decisioni del popolo e rappresenta un enorme passo indietro», ha affermato Lisa Mazzone in un’intervista trasmessa da Le Matin Dimanche.
Venerdì il Consiglio federale ha presentato un ampio programma di riduzione delle spese, che dovrebbe consentire risparmi di 3,6 miliardi di franchi all’anno a partire dal 2027 e addirittura di 4,6 miliardi di franchi a partire dal 2030. Tutti i settori, dagli asili nido all’amministrazione, dalle strade all’istruzione, dalla cultura alla cooperazione internazionale, dovranno risparmiare, tranne l’esercito.
Coesione sociale
Con il suo programma di risparmio, il Consiglio federale attacca direttamente la coesione sociale, ritiene la leader del Partito Verde. Vede due grandi sfide che la Svizzera dovrà affrontare nei prossimi vent’anni: il cambiamento climatico e l’invecchiamento della società, con la conseguente carenza di manodopera. Tuttavia, un quarto del programma di risparmio, ovvero 900 milioni di franchi, riguarda la politica climatica, osserva.
“Il compito dello Stato sarebbe quello di proporre soluzioni appropriate. Ma il Consiglio federale preferisce dire ai cittadini: ‘Potete risolvere la cosa da soli'”. Eliminando i privilegi fiscali per il traffico aereo, “la Confederazione potrebbe incassare altri 1,5 miliardi di franchi”, afferma.
ats/altro
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