Il Portogallo condannato dalla CEDU a due multe

Il Portogallo condannato dalla CEDU a due multe
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Il peso maggiore di questi risarcimenti riguarda un avvocato che ha lamentato una violazione della sua libertà di espressione

Giovedì la Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) ha ordinato al Portogallo di pagare 14.806 euro per chiudere due casi riguardanti violazioni della libertà di espressione e condizioni di detenzione degradanti.

Il peso maggiore di questi risarcimenti riguarda un avvocato che ha lamentato una violazione della sua libertà di espressione (articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo). La CEDU le riconosce un risarcimento di 4.106 € per danni materiali e di 9.750 € per danni morali.

La questione è una denuncia penale presentata da un giudice contro l'avvocato per presunta diffamazione aggravata, basata sulle accuse di mancanza di imparzialità del giudice in un precedente caso civile.

Il tribunale penale delle Azzorre aveva inizialmente assolto l'avvocato nel settembre 2020, ma l'appello del giudice alla Corte d'appello di Lisbona ha annullato la sentenza nel 2021, ordinandole di pagare 3.800 euro (1.800 euro di multa per diffamazione e 2.000 euro di danni non patrimoniali).

Il difensore non è stato soddisfatto della decisione e ha fatto ricorso alla CEDU, sostenendo che la condanna rappresentava una violazione della libertà di espressione. A livello europeo, il ricorrente e lo Stato portoghese hanno finito per firmare un accordo, con il Governo che si è impegnato a pagare gli importi definiti come risarcimento entro tre mesi, ponendo così fine alla controversia.

In relazione all'altro caso, lo Stato portoghese dovrà pagare 950 € a un cittadino che si è lamentato delle inadeguate condizioni di detenzione nel carcere di Porto tra il 16 e il 26 maggio 2022. Il Governo ha riconosciuto le pessime condizioni e si è offerto di pagare, ma il denunciante ha respinto la proposta di conciliazione.

Tuttavia, il tribunale di Strasburgo (Francia) ha spiegato di avere già un'ampia giurisprudenza su questo tipo di richiesta e che gli importi proposti per il pagamento dallo Stato portoghese erano simili ad altri casi di questa natura. Pertanto, ha rifiutato di continuare a esaminare la questione e ha chiuso il caso con l'imposizione del risarcimento già accettato dal Portogallo.

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