Era lunedì, poco prima di mezzogiorno. Con i gilet arancioni sulle spalle e barattoli di vernice in mano, due attivisti del collettivo Renovate Switzerland hanno spruzzato una tempera sulla facciata della banca UBS, situata in rue de la Corraterie, a Ginevra. Scritta in spesse lettere arancioni c’era una domanda: “100 anni?” – alludendo «al tempo che la Svizzera impiegherebbe, al ritmo attuale, per ristrutturare termicamente tutti i suoi edifici», spiega uno degli attivisti. E aggiunge: “Un adeguato isolamento sarebbe una prima misura semplice e accessibile per ridurre le nostre emissioni dirette in Svizzera”.
Perché attaccare specificamente la banca con tre chiavi? “Si tratta di uno dei maggiori proprietari immobiliari del paese, che non rinnova abbastanza il suo patrimonio”, precisa l’altro attivista. Contattata, l’istituzione in questione ha risposto per iscritto che “ogni kWh di energia elettrica consumata da UBS è coperto da fonti elettriche rinnovabili ed è certificato dalle corrispondenti garanzie di origine”. E ha aggiunto che “il rispetto di questi requisiti è soggetto a un audit esterno annuale”.
Al momento la Procura non si pronuncia su eventuali sanzioni. La vernice, da parte sua, è stata pulita entro un’ora.
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