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“Tableaux vivants” di Polina Barskova, i fantasmi dell’Ermitage – Libération

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In Dipinti viventi di Polina Barskova, un libro tormentato dal blocco di Leningrado (1941-1944), un dettaglio annidato in una nota a piè di pagina funge da rivelatore fotografico. Un aspetto della vita quotidiana degli assediati accende la fantasia. “In inverno Leningrado, priva di elettricità, era immersa nell’oscurità. Per evitare di incontrarli, i passanti indossavano sui vestiti dei gettoni fosforescenti che potevano essere ricaricati dalla luce del giorno o da una candela. E crediamo di vedere nel buio dell’antica città degli zar un povero popolo che cammina barcollante nella neve, in cerca di cibo, di legna, trasformato così in una moltitudine di lucciole.

La poetessa Polina Barskova, nata a Leningrado nel 1976, oggi cittadina americana, è un’accademica specializzata nella letteratura prodotta durante l’assedio dell’esercito tedesco che provocò quasi un milione di morti civili. Il suo libro combina avventure autobiografiche e storia reale con finezza e profondità. “Il blocco non è finito, lei scrive, è infinito, il blocco non è sepolto, non ha ancora detto la sua ultima parola anche se ha prodotto una quantità incalcolabile e delirante di parole! Solo con i diari potremmo riempire intere stanze, contenitori di

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