Pubblicato il 23 gennaio 2025 alle 16:43 / Modificato il 23 gennaio 2025 alle 17:50
2 minuti lettura
Ascoltare i quartetti d’archi di Shostakovich significa immergersi in un mondo tanto toccante quanto unico. L’esperienza diventa ancora più forte – e avvincente – quando i 15 quartetti vengono suonati di seguito, o quasi, in concerti ravvicinati. Realizzando un vecchio sogno, il direttore artistico della stagione Arts et Lettres di Vevey, François Margot, è riuscito a ingaggiare il Jerusalem Quartet per un’esecuzione completa in cinque concerti nel mese di gennaio. Un modo per celebrare il 50° anniversario della morte del compositore russo e i 100 anni della stagione Arts et Lettres
Il Quartetto Gerusalemme condivide una lunga associazione con i quartetti di Shostakovich. Dopo un primo integrale registrato negli anni 2000 per la compagnia Harmonia Mundi, si prepara a pubblicare un secondo integrale, su BIS Records, questa volta con la seconda violista del quartetto, Ori Kam. Originari dell’ex Unione Sovietica, Bielorussia e Israele, i membri del gruppo formatosi nel 1993 a Gerusalemme hanno questa musica nel sangue. Si muovono con virtuosismo – nel senso spirituale del termine – da accenti aspri al disincanto tipicamente “shostakovichiano”, evidenziando la malinconia e il sarcasmo contenuti in questo linguaggio musicale.
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