Ritroviamo gli stessi personaggi, questa volta nel 1959, e l’intero romanzo si svolge nell’arco di un mese. Il romanzo può essere letto con piacere anche da chi non ha familiarità con il precedente.
Se Pierre Lemaitre si tuffa nel “Trenta anni gloriosi”non contare su di lui per cantare i meriti di questa epoca. Rivela l’ipocrisia, la durezza, la paura della Guerra Fredda, gli imbrogli, basandosi su fatti reali trattati con la libertà del romanziere.
Nel 1959, i genitori Pelletier, Louis e Angèle, vendettero la loro fabbrica di sapone a Beirut e vissero in Francia in una proprietà di campagna, sognando di concludere i loro giorni da patriarchi felici.
Pierre Lemaitre, esultando per la continuazione della sua saga
I tre bambini vivono ancora a Parigi. Anche il maggiore, Jean, resta tormentato per non essere riuscito a compiacere il padre che lo vedeva succedergli alla fabbrica di sapone. Soprannominato “Bouboule”, fallisce tutto e sembra vendicarsi dei suoi fallimenti uccidendo donne a caso, e un’altra in questo nuovo romanzo. Ma non è mai stato catturato. Contro ogni aspettativa, il grande negozio di abbigliamento economico da lui avviato sta andando bene e sta pensando di dare in franchising i suoi negozi.
Sua moglie, Geneviève, è un personaggio indescrivibile in un romanzo, un “emmerdeuse“, un cattivo e un idiota che si lascia coinvolgere in tutto e si lamenta costantemente. La vediamo qui soggiogata dall’astrologia che invoca costantemente.
Nove illumina il libro
Il fratello, François, reporter senior presso Giornale della sera (ispirato da Serata in Francia) è caporedattore di un programma televisivo allora innovativo, Edizione speciale (decalcomania di 5 colonne in prima pagina). Diventa il personaggio principale di questo romanzo, così come sua moglie Nove, una ragazza carina ma quasi sorda. Il personaggio di Nove illumina questo romanzo, come l’amore che unisce lui e François.
La sorella minore, Hélène, inaugura un nuovo tipo di programma radiofonico, notturno, dove ogni ascoltatore può venire e raccontare la propria storia.
In Un futuro luminosoparticolare cura è posta nel raccontare i legami all’interno di questa tribù familiare.
La convivenza pacifica è una stronzata. La realtà è nucleare, signor Pelletier.
Questa volta scopriamo i nipoti di Jean e Geneviève, Philippe e Colette, totalmente traumatizzati dalla madre irascibile e inadeguata. Pierre Lemaitre evoca le disgrazie di Colette, compresa la vittima di violenza sessuale… Sappiamo che ama le allusioni alla letteratura. Colette, il cui destino ci tocca tanto, ricorda il nome di Cosette, la sfortunata eroina di Miserabili di Victor Hugo, figura dell’innocenza perseguitata.
Se nei due romanzi precedenti Pierre Lemaitre ha reso omaggio al romanzo d’avventura, poi al romanzo sociale, questa volta si tuffa nel grande romanzo di spionaggio, come, dice, i romanzi di John Le Carré . Il suo personaggio di Georges Chastenet, capo dell’intelligence, è ispirato a George Smiley di Le Carré.
Pierre Lemaitre, piacevole romanziere della nostra Storia
François è coinvolto in una vasta operazione di spionaggio in Cecoslovacchia e nell’esfiltrazione di una spia. Lo fa attraverso un ideale patriottico che Pierre Lemaitre si interroga: fino a che punto si può rischiare la propria vita e il futuro dei propri cari per questo ideale?
Guerra fredda
La folle avventura di François ci porta nella Praga della Guerra Fredda e nell’equilibrio del terrore. Le spie rischiano le peggiori torture. Il lettore si lascia trasportare dai rischi di questa missione e trema di paura per Francesco. Non diremo di più per non rovinarvi la lettura.
Pierre Lemaitre affronta, come nei suoi romanzi precedenti, i temi sociali dell’epoca: gli sviluppi della radio e della televisione, gli abusi sessuali sui minori e i pericoli del nucleare poi evidenti ma nascosti dagli Stati: le contaminazioni radioattive in Russia a Kychtym e in Gran Bretagna presso la centrale elettrica Windscale.
Un grande romanzo “romanico” come si direbbe di quelli di Dumas, Hugo o Zola, Pierre Lemaitre ha imparato la lezione del romanzo poliziesco e sa mettere insieme una storia fatta di avventura, umorismo, personaggi ambigui come la vita, con una bella qualità della scrittura ma anche una visione molto critica delle nostre società, di cui svela il lato segreto.
Il romanzo si conclude con frasi che già annunciano il volume successivo: “Per il momento ci siamo rimpinzati di profitti, più o meno legali, abbiamo guidato più velocemente, ci siamo lavati più bianchi, tutto è stato venduto, tutto è stato comprato. Ma nulla sarebbe rimasto impunito. Gli anni a venire avrebbero richiesto la responsabilità di coloro che avevano vissuto senza contare e senza paura del domani”.
Non vedo l’ora Sseguendo il successivo Pierre Lemaitre.
⇒ Un futuro luminoso | Romanzo | Pierre Lemaitre | Calmann-Lévy, 586 pp. € 23,90, digitale € 17
ESTRARRE
“L’intelligence – cioè lo spionaggio – è un tribunale dove si formano e si sciolgono tutti i tipi di alleanze legate alle esigenze di servizio, ai conflitti territoriali, agli interessi personali, alle motivazioni superiori e al narcisismo di ciascuno. Tutto ha a che fare con la ragion di Stato.