Facilitare l’accesso dei giovani all’offerta culturale: questa è l’ambizione del Culture Pass, lanciato in Francia nel 2019 e generalizzato nel 2021. Questa applicazione permette a tutti i giovani dai 15 ai 18 anni di beneficiare di un aiuto finanziario per permettersi prodotti culturali, ma anche per avere accesso a workshop, concerti, proiezioni cinematografiche o anche a servizi digitali come gli abbonamenti online. Grazie a questo sistema, i giovani francesi dispongono di una “parte individuale”, che possono utilizzare come desiderano, e di una “parte collettiva”, gestita dai loro insegnanti. A 13 anni un giovane ha 20 euro grazie al Culture Pass, a 16 anni 30 euro, a 17 anni la stessa cifra, a 18 anni 300 euro, da spendere in prodotti culturali. Ma quali sono popolari? Cosa preferiscono gli adolescenti e i giovani adulti?
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Libri, primi acquisti per i beneficiari del Culture Pass
Come dettagliato nella prima valutazione dell’abbonamento Cultura, resa pubblica dalla Corte dei Conti nel dicembre 2024, sono i libri a distinguersi dalla massa. “ Dalla generalizzazione del sistema, i libri rappresentano tra il 42 e il 55% degli importi spesi ogni trimestre. dettaglia il riepilogo. I manga, che rappresentavano il 40% della quota di libri venduti tramite il Culture pass nel 2021, sono un po’ meno rappresentati (ma comunque potenti!) nel 2024, totalizzando da soli il 20% delle vendite di libri. “ La letteratura (compresi romanzi per ragazzi, poesia e teatro) rappresenta, dal 2024, il 40% degli acquisti di libri “, apprendiamo anche noi.
Musica molto apprezzata, performance dal vivo in ritardo
E che dire delle altre offerte culturali? Se i libri piacciono, anche la musica è largamente consumata dai giovani abbonati all’abbonamento Cultura: offerte musicali, cd, musica da ascoltare in streaming e biglietti per i concerti, sono ciò che i giovani acquistano principalmente dopo i libri. In terza posizione troviamo le produzioni audiovisive. “ L’abbonamento Cultura è molto utile ai giovani per prenotare biglietti per cinema e concerti. D’altro canto, altre forme di spettacolo dal vivo (teatro, danza, circo, ecc.) faticano a raggiungere un nuovo pubblico », precisa la Corte dei Conti. Secondo questo rapporto, ciò sarebbe legato alla “riluttanza” di “ grandi operatori pubblici dello spettacolo dal vivo ad aprirsi al pubblico titolare della tessera Cultura, sia per quanto riguarda l’offerta di spettacoli di loro interesse che per i posti prenotabili. »
Il rapporto rivela inoltre che solo la metà dei musei francesi rientra in questo sistema culturale. Una constatazione che può essere collegata alle gratuità o ai prezzi ridotti offerti al pubblico giovane in questi luoghi, anche se la Corte dei Conti si rammarica che non venga utilizzato l’abbonamento Cultura” da parte degli attori culturali come strumento di promozione e valorizzazione tra i giovani.» Sono interessati anche i monumenti pubblici, le biblioteche e i centri artistici.
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