L’ultimo atto dell’uomo libero sarà aprire un libro…….
Elogio della lettura
L’ultimo atto dell’uomo libero sarà quello di aprire un libro, diceva in sostanza André Malraux, che qui parafraso.
Questo è infatti il tema che conviene qui affrontare: l’adescamento alla prostituzione dei cosiddetti social network, con la sua insistenza polverizza l’attenzione intellettuale e, quindi, ritarda la concentrazione e la memorizzazione, il che ostacola l’innesco del progresso della riflessione. Il risultato è che il livello culturale e intellettuale dei nostri cari figli diminuisce inesorabilmente. La violenza eterogenea che vediamo dilagare nelle strade delle città, con il suo corteo di morti e storpi, è purtroppo solo la conseguenza più immediata di questa caduta vertiginosa, così come le vociferazioni e i clamori che provengono dall’Assemblea Nazionale sono solo la conseguenza disastrosa e traduzione derisoria, a prova che le orde dell’ignoranza hanno forzato le porte.
Del libro come antidoto alla stupidità non ce n’è altro.
Leggete, leggete e rileggete, e non divagare mai, non recitare mai, tranne versi, leggete i classici, i romantici, il romanzo contemporaneo, compratevi un dizionario (quello vero, quello dell’Accademia), imparate la vostra lingua, perché la lingua è già pensata , come ha spiegato il maestro Paul Valery. Neanche mai ripetere, e se non sai pensare, per non aver imparato a farlo, pensa almeno, medita su ciò che hai letto, fuggi da ciò che grida, rimprovera e sgrida, fuggi da chi urla perché il dibattito non è la propulsione di vocali acute sparate in piena faccia da chi minaccia e rimprovera. Pensare, ridere davanti a qualcuno che si accanisce e bisquit, davanti all’anatema, prendete in mano un buon libro, fumate la pipa o il sigaro gustando un buon Napoleone, soffiando, come aveva scritto il buon obeso Henri Beraud, il fumo nelle vostre mani. naso del destino, e aggiungo alla faccia dei predoni che insultano la bellezza, la Francia della cultura di Verlaine e delle cattedrali. Il libro, nome di una mucca da latte, per la quale restano il pascolo e l’aratura, senza offesa per Von Leyen, l’unica politica di un Paese che ha migliaia di anni e vuole restare tale. Leggete, leggete tutto, Balzac come Hugo, Maurois come Mauriac, Leroux come Leblanc e anche Lerouge, questo rosso, leggete i poeti, raccontateli, insomma fate funzionare “le staffette”, come si dice nei film.
Leggete, leggete tutto, e ovviamente i giornali, smettetela di fare gli stupidi davanti agli schermi, e soprattutto sognate
Il Papa è venuto a trovarci, ha resuscitato per noi il mistero delle cattedrali, perché il popolo corso accorreva al suo contatto per ripercorrere nel tempo, come ai tempi della guardia pontificia, le guerre italiane che videro iniziare il grande Sampiero il processo di quello che un giorno diventerà il paese da cui scoppiò la scintilla, come scrisse così bene della Corsica il professor Jean Defranceschi, facendo della rivoluzione corsa un 1729 inizio delle rivoluzioni americana e francese. Rileggete la nostra storia, la storia dell’Europa mediterranea, conoscete leggendo l’erede degli Stuart, nostro connazionale, ciò che la Corsica ha portato al progresso dell’illuminismo essendo il ricettacolo della massoneria giacobita, di Giacomo II e III Stuart, a cui la Francia aveva promesso il trono di Corsica, tramite Ceccaldi, Gaffori, Giafferri e Paoli (Hyacinthe). Leggete e sapremo finalmente perché Teodoro, spia dei Giacomo, venne a prendere possesso del trono di Corsica in loro nome, e perché l’amicizia stabilita tra i soldati di Francesco I in Italia, dove irlandesi, scozzesi e corsi , genererà questa fratellanza d’armi che porterà alla prima liberazione della Corsica dal giogo genovese, al coinvolgimento della Francia e, poco dopo, all’introduzione del giacobitismo i cui fautori saranno altrettanto Paoli, Giacinto come Pascal, i Bonaparte, Carlo come i suoi figli. Leggi il nome del mulo di un Papa!
E buon anno nuovo.
Buon Anno
Buon Anno
A Paci e a Saluta
Jean-François Marchi
Foto: Jean-François Marchi
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