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13 libri sull’arte per riscaldare l’inizio dell’anno

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Leggere è sempre un buon proposito! Se non sai a chi rivolgerti tra i quantità di libri che affluiscono costantemente nelle librerie, troverai tra la nostra selezione qualcosa di cui rallegrarsi.

Che tu sia un lettore amatoriale o esperto, ce n’è per tutti i gusti. Intrigo attorno a un dipinto dell’artista James Ensor, saggio sul re di cerbiatti di Rosa Bonheur, viaggio in Giappone con Amelie Nothombcatalogo ragionato dello scultore Germain Richier… Una cosa è certa, quest’anno non ti annoierai!

Arte reincarnante di Andreas Beyer

Andreas Beyer, Il corpo dell’artista – L’impronta dimenticata della vita nell’arte2024

“Nel tuo corpo c’è più ragione che nella tua migliore saggezza. » Queste parole di Nietzsche, tratte da 4e Discorso di Zarathustra e citazioni iniziali dello storico dell’arte Andreas Beyer (ex direttore del Centro tedesco per la storia dell’arte di Parigi, rinomato per le sue ricerche all’avanguardia), ha dato il tono il saggio abbondante, vivace ed erudito a cui si è appena dedicato corpo dell’artista.

Partendo dalla constatazione che “la storia accademica dell’arte ha continuato a chiudere un occhio sulle condizioni materiali della creazione artistica” e che la disciplina è stata considerata solo come “una storia dello spirito”, l’autore tenta di “determinare le rapporto fondamentale tra il corpo e l’operanelle sue molteplici e incessanti metamorfosi. Si concentra su il Rinascimentoperiodo cruciale in cui l’artista afferma la sua singolarità, il suo status di creatore, in opposizione a quello di artigiano.

Il corpo dell’artista è Giotto Chi, il braccio attaccato lungo il busto e ruotando la mano come un compasso, traccia con un pennello una O perfetta quando il messaggero del papa gli chiede un disegno per fornire al sovrano pontefice una prova del suo virtuosismo. Lo è anche Dürer chi ha considerato nel principale come condizione essenziale della sua esistenza; o anche Michelangelo nel dolore, schiena deformataappollaiato su un’impalcatura costringendolo a comportarsi come un contorsionista quando lavora sul soffitto della Cappella Sistina.

Per sostenere la sua tesi, aprirla a nuove prospettive – e soprattutto uscire dal quadro a volte troppo rigido della sua disciplina – Andreas Beyer si diverte con deliziosi confronti visivi tra opere antiche e contemporanee. Si passa così da un’opera realizzata da Felix Gonzalez-Torres nel 1991 ed esposta nello spazio pubblico – l’immagine di un letto con lenzuola disfatte che recano l’impronta di corpi innamorati che lo hanno appena lasciato – a una serie di cuscini disegnati da Dürer. Cuscini nelle cui pieghe scopre volti deformati e grotteschiil cui numero aumenta man mano che si gira il foglio, come tante visioni introspettive… Un saggio stimolante per incoraggiare lo spettatore a “percepire le opere dal proprio essere al mondo”. DB

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