« Iniziamo con l'utile, proseguiamo con il necessario e torniamo con l'essenziale. » Se dovessimo provare a riassumere questo edificante diario di viaggio in una frase, forse sarebbe questa. Ma ciò significherebbe dimenticare la bellezza e l'imponenza di queste cattedrali, veri capolavori di vetro e pietra, di cui egli è lo stupito cantore. Con l’umiltà e la semplicità del pellegrino mendicante, questo “ vagabondo » la cui strada divenne « il suo compagno » e l'avventura è « unico orizzonte » si aspettava un simile destino? Ovviamente no, e ci ricorda quel giorno terribile in cui il suo “ la vita stravolta “. Quella durante la quale divenne il “ eroe di Annecy ”, più comunemente soprannominato “ l'eroe con lo zaino “. È ” nella firma “, scrive, perché, “ ironia della sorte “, quello che viaggiava con in realtà due bagagli, uno da 20 chili sulla schiena e uno più piccolo da 5 sulla pancia, ricorda con modestia che ” è la presenza di questa piccola borsa sullo stomaco che darà [son] L'avventura rappresenta una svolta a dir poco inaspettata ».
Il richiamo della grandezza
Se tutti conoscono questa storia, pochi, invece, immaginano quanto quest'altro dramma abbia segnato la mente di Henri. Questo terribile 15 aprile 2019: “ È difficile esprimere l’emozione che mi attanaglia. Un misto di stupore, paura e incomprensione. » Come il mondo intero, quel giorno, il nostro studente parigino rimase sbalordito dall'incendio di Notre-Dame de Paris. “ Le fibre della mia anima tremano contemporaneamente ai muri di pietra assaliti dalle fiamme. Devo rendere omaggio a lei e a tutte le sue sorelle in Francia », annuncia lo scrittore.
Il suo libro Sui sentieri delle cattedrali ci porta a visitare il più grande museo di Francia, al capezzale di 180 cattedrali, da Barroux a Meaux, attraversando il nostro paese e ripetendo ripetutamente al nostro mondo ozioso che queste pietre eterne sono prova di speranza. Dopo aver trascorso nove mesi in viaggio, Henri d'Anselme confida di aver ricevuto molto e che è giunto il momento di trasmetterlo a sua volta. Imparò durante questo viaggio a tagliare la pietra, a pregare ai piedi degli altari e delle reliquie, e testimonia: “ La mia fede si è rinnovata nella bellezza, la bellezza che salverà il mondo. » In un momento in cui la nostra società fratturata e secolarizzata continua a litigare sulla questione dei presepi natalizi, egli ci consegna questo bellissimo messaggio: « A cavallo di un’epoca travagliata, dove regnano rabbia, mediocrità e paura, [les cathédrales] incontrare i francesi e spingerli a superare se stessi. Per riscoprire la generosità e la grandezza. »
Una vera richiesta di bellezza e un omaggio ai costruttori, il figlio riconoscente non dimentica di ringraziare i suoi genitori e i suoi nonni e ce lo mostra attraverso queste pagine, attingendo ai dolci ricordi della sua infanzia, abituata presto a camminare, a campeggiare, a visitare il patrimonio, come i valori della trasmissione abbiano forgiato solide radici per essa. Un libro che porta decisamente speranza, da infilare sotto l'albero e mettere urgentemente nelle mani di tutti, soprattutto di coloro che sono ancora alla ricerca del proprio destino…
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