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Un libro incredibile per scoprire il passato di una delle città più belle della Gironda

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Redazione Le Républicain Langon

Pubblicato il

22 dicembre 2024 alle 20:02

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Un bel pezzo da mettere sotto l'albero. Il nuovo libro di Friends of the City, Storia di Bazas, i testi fondatori dal Medioevo alla Rivoluzioneè stato rivelato.

Un piccolo tesorosenza dubbio. Loïc Beurdeley ha presentato l'opera, che permette di conoscere meglio la città medievale della Gironda, nota per la sua cattedrale.

“C'erano poche o nessuna traccia” di Bazas

«Sono stato invitato a una mostra sulle città della Gironda nel Medioevo, organizzata dall'Archivio dipartimentale», spiega Loïc Beurdeley. Pensavo che Bazas sarebbe stato più presente, ma non c'è stato nessuna o poche tracce della città. Mi è stato detto che ciò era dovuto all'incendio del 1561 provocato dai protestanti e alla distruzione dei documenti feudali di Bazas nel 1793. Così mi sono messo in cammino testi antichi di Bazas con l'aiuto di Irène Dauphin che traduce testi antichi. »

L'importanza del vescovado di Bazas

“Nel Medioevo, il vescovado di Bazas era importante in Aquitania. Grazie al vecchi backup e in mancanza di documenti originali, possiamo risalire a Grégoire de Tours che parla più volte di Bazas nei suoi scritti, compreso il racconto della leggenda della matrona di Bazas», spiega Loïc Beurdeley, appassionato di storia.

E aggiunge: “Si passa poi al 1081 e alla donazione di Saint-Vivien e dei testi di paréage (accordo tra un signore che chiede protezione a un altro signore più potente) nel 1283 tra il vescovado di Bazas e il duca d'Aquitania. Poi c'è l'insediamento della giuria, antenato del consiglio comunalenel 1340 e la ricostituzione dei privilegi della città di Bazas nel 1581. Con tutto ciò, abbiamo potuto ricostituire organizzazione amministrativa e sociale de Bazas nel Medioevo. »

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Les Amis de la Cité, associazione culturale presieduta da Eric Fargeaudoux, pubblica un libro sui testi di fondazione di Bazas, città medievale della Gironda. ©Il repubblicano

Durante la presentazione del libro, Irène Dauphin, specialista in paleografia, è intervenuta per spiegare il paréage, questa convenzione o contratto che ha permesso di stabilire i collegamenti necessari per funzionamento amministrativo e giudiziario della vita quotidiana.

Poi ha menzionato l'organizzazione della jurade, nome specifico del sud della Francia per designare quello che oggi chiamiamo consiglio municipale.

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