Per due settimane, Madame Figaro ci fa scoprire i libri che i personaggi famosi amano regalare. Rabih Kayrouz, ideatore e fondatore della Maison Rabih Kayrouz, spiega perché spesso sceglie Poesie di Constantin Kavafis.
“Regalo spesso libri, e quasi sempre poesie. I romanzi comportano un impegno più restrittivo e talvolta finiscono per diventare oggetti decorativi imposti alle persone. Hanno anche una durata di vita più effimera: quando li abbiamo letti, li rimettiamo a posto, spesso conservandone nel tempo solo un vago ricordo. La raccolta di poesie, al contrario, simboleggia il concetto stesso di libro sul comodino: puoi aprirlo in qualsiasi momento, passarci solo tre minuti, dimenticartene, riprenderlo in mano. Adoro leggerlo con le persone per condividere una forma di intimità molto preziosa attraverso le parole degli altri. Baudelaire ed Etel Adnan mi commuovono, ma se dovessi nominarne solo uno sceglierei il greco Constantin Cavafy, il più grande dei poeti.
Le sue opere mi furono regalate da un'amica, come rimedio, mentre ero in piena convalescenza. Da allora, torno regolarmente quando ho bisogno di bellezza. Ciò che mi commuove è la sua generosità: non c'è nulla di intimidatorio nei suoi scritti e, attraverso parole semplici ma profonde, invita a sognare, a lasciare vagare la mente. Nella moda come nella letteratura, mi piacciono i gesti artistici il cui impatto sia gentile. Anche Jean Giono aveva questa qualità, perfettamente illustrata in L'uomo che piantava gli alberi. C'è tanta modestia e tanta forza in questo atto che racconta, come un vero simbolo di radici per coloro il cui cuore è tra due paesi. Sotto la penna limpida di Giono, questa storia potrà essere compresa da tutti, bambini e adulti, e ognuno potrà trarne la lezione che desidera.
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