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il governo potrebbe cedere prima del previsto

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Nell’aprile 2024, recandosi al Festival del Libro di Parigi, Emmanuel Macron ha lanciato l’idea di una nuova tassa sui libri di seconda mano. L'obiettivo, secondo il Presidente della Repubblica, era quello di compensare la perdita finanziaria che autori ed editori avrebbero subito ad ogni rivendita del loro libro. Va detto che la perdita finanziaria è significativa per la nuova industria: un libro su cinque è venduto di seconda mano in Francia, con un netto aumento del rapporto tra thriller (un libro su due) e romanzi (un libro su quattro ).

La lancetta dei secondi esplode nelle librerie

Le previsioni più pessimistiche temono la generalizzazione dei libri usati, in un mercato che ne conta già molti. Per gli editori e gli autori, il rischio è quello di vedere i propri compensi calare drasticamente, con una finestra di redditività di poche settimane nelle librerie, prima per fornire piattaforme di rivendita come Momox, Vinted o anche Gibert e Leboncoin.

La ragione di questa mania è principalmente economica, con i libri di seconda mano spesso venduti a metà prezzo della loro nuova versione. Ma entrano in gioco anche altri fattori, a cominciare dalle questioni ambientali e materiali. Con l'implementazione di nuovi strumenti dedicati ai libri usati, sta diventando sempre più facile per i clienti vendere i propri libri per acquistarne di nuovi, al miglior prezzo, a seconda della domanda e dell'offerta.

Copia Netflix e Spotify

Come per la musica e le serie precedenti, il mercato dei libri usati potrebbe quindi essere tassato fino a 3% del prezzo di rivendita (pur esentando i rigattieri, i rivenditori di libri usati o Emmaüs). Questo, in ogni caso, lo chiedono i sindacati degli autori e degli editori, che prospettano anche la possibilità di un modello basato su quello già applicato dalle piattaforme di streaming musicale e video. È quindi in quest'ottica che intendono i servizi del Ministero della Cultura interroga Amazon, LeBonCoin e altri giocatori di seconda mano sull’impronta ecologica del mercato. Sono già stati presentati due emendamenti.

Tuttavia, la proposta fa rabbrividire. Se il governo riuscisse a introdurre una tassa sui libri usati, sarebbero i lettori meno fortunati a essere penalizzati. Tanto più che il mercato dei libri è già soggetto a un'imposta aggiuntiva, sotto la copertura delle spese di spedizione obbligatorie che si applicano ora a tutte le nuove opere vendute in Francia. Infine, l'istituzione dell'a tassa sui libri usati potrebbe spingere i legislatori a mettere in discussione l’intero mercato, applicando lo stesso principio del diritto di seguito (per il momento riservato al mondo dell’arte) ad abiti, giocattoli o mobili di seconda mano, ad esempio.

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