COLLOQUIO – Per la filosofa e psicoanalista Hélène L’Heuillet dovremmo preoccuparci dell’eccesso che, in tutte le sue forme, rappresenta un ideale nella nostra società.
Da dove viene l’ansia che attanaglia i nostri contemporanei? Tra coloro che riempiono eccessivamente la loro agenda e i sostenitori del “lasciarsi andare “, tutto sembra ricondursi a una ferma volontà di controllare le nostre vite dall’inizio alla fine. Nel suo saggio Il vuoto dentro di noi, Hélène L’Heuillet, docente emerita di filosofia all’Università della Sorbona e psicoanalista, attinge alla sua esperienza per proporre una riflessione sul vuoto, nelle sue diverse dimensioni. Una ricerca che ci permette di mettere in discussione sia le paure che i desideri che si nascondono nel profondo di noi.
IL FIGARO. – Nel tuo libro parli del rapporto con il denaro, il cibo, il consumismo… Possiamo dire che è un lavoro di sviluppo personale ?
Hélène L’HEUILLET. – È vero, negli ultimi anni i filosofi sono stati inseriti sempre più in questa categoria, ma non sono sicuro di vedermi lì. Ciò che critico riguardo allo sviluppo personale è la sua natura ingiuntiva…
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