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František Zvardon e i suoi ultimi libri

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Il grande fotografo František Zvardon, caro amico dell’Alsazia dove si sentiva tanto bene, è appena tornato nell’aldilà. Aveva 75 anni. Marc Chaudeur, che lo conosceva bene, ci racconta la sua ricchissima personalità.

Foto FM / L’AMI

Lo abbiamo intervistato il 6 novembre, poco prima della sua scomparsa. Stiamo collaborando da diversi mesi per realizzare un libro dedicato ai paesi dell’estremo Nord. Un lavoro che forse non vedrà mai la luce. Ma František aveva appena pubblicato un libro dedicato alle fotografie dell’Alsazia. Un lavoro sorprendente e audace

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Questo sarà il suo ultimo lavoro, fatta eccezione per l’altro libro che abbiamo realizzato in collaborazione nel 2022 e che uscirà tra pochi giorni a Parigi: la mia traduzione di un grande esploratore della Groenlandia, Knud Rasmussen, con le magnifiche foto dell’artista di Origine ceca.

František Zvardon, lo conoscevo da molto tempo; ma ho scritto del suo lavoro dal 2017 in poi.

Nella sua produzione, l’Alsazia gioca un ruolo particolare, dovuto al posto che la nostra regione occupa nella sua biografia. “Alsazia, perché e come? »: queste le domande fondamentali che gli ho rivolto, pochi giorni prima della sua scomparsa.

František Zvardon e i suoi ultimi libri 2

Foto MC

La Francia è rimasta per me il paese degli artisti, così come veniva percepita nei paesi dell’Est. Allora credevo che qualunque francese capisse tutte le opere d’arte che gli venivano mostrate e tutti i libri! Ma non volevo vivere a Parigi. Così ho esplorato i paesi un po’ periferici: Belgio, Basilea e… l’Alsazia. Ed ecco fatto: mi sono stabilito lì.

Mi sentivo bene. Come in un nido. Ho viaggiato molto nella mia vita con i miei dispositivi. Primo libro, in Spagna. E poi: il Medio Oriente, a lungo, per il mio libro sulla Bibbia. E poi i paesi dell’estremo Nord, che adoro. E l’Etiopia, per il mio libro preferito. Ma ogni volta, che piacere, che felicità ritornare nel mio nido, l’Alsazia!

“L’Alsazia, lì non mi annoio mai; Non ho mai voluto lasciarla. È di una tale bellezza e di una tale varietà! Gli autunni, i colori straordinari dei Vosgi, la foresta del Reno che assomiglia tanto all’Amazzonia, d’estate, le rovine, le nebbie, le sfumature dell’estate, tutta questa armonia. Qui è tutto così ricco!

• Caro František, a questo proposito il tuo ultimo libro è molto speciale. Audace e sorprendente…

• Ti riferisci al mio utilizzo dell’Intelligenza Artificiale… Sì, alcuni protestano, altri sono imbarazzati…

La mia preferenza per i paesaggi deriva dal fatto che ci mettono a confronto con ciò che è più primitivo; di ciò che portiamo dentro di noi, ma che non ci porta. Di ciò che è interno e… estraneo a noi.

Porto sempre dentro di me una visione del paesaggio. La foto che scatto è un incontro tra questa visione e l’immagine che ho di fronte. E l’intelligenza artificiale mi permette, secondo me, di tradurre meglio la mia visione interiore dell’Alsazia. È un mezzo tecnico, tutto qui. Non bisogna temerlo, ma usarlo con abilità, permette proposte ampie, porte aperte ai sogni del paesaggio. Un rinfresco di percezione. È la mia Alsazia ad apparire in Beyond Alsace, anche grazie a questo utilizzo dell’intelligenza artificiale.

È vero che il risultato, le foto contenute nel libro, trasmettono mirabilmente la gioia, il candore e la freschezza dello sguardo di František, sguardo presente in tutta questa opera che copre mezzo secolo.

Marc Chaudeur

Preparata pochi mesi prima della sua morte, Tout une Vie, l’ultima mostra di valutazione di František Zvardon, è allestita ad Apollonia, a Strasburgo, fino al 2 febbraio 2025.

Oltre l’Alsazia, un viaggio tra sogno e realtà, Edts La Nuée Bleue.
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