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Marta Caraion viaggia fino alla fine dell’oscurità rumena

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Libro della settimana

Marta Caraion viaggia fino alla fine dell’oscurità rumena

Ogni settimana, Michel Audétat consiglia un libro che lo ha fatto riflettere, divertito, commosso…

Michel Audétat

Pubblicato oggi alle 10:30

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Stretta tra due fiumi, il Dniester e il Bug, la Transnistria era un territorio conquistato dalla Germania nazista che ne affidò l’amministrazione agli alleati rumeni. Esisteva dall’agosto 1941 al gennaio 1944 ed era una vasta macelleria dove venivano sterminate le popolazioni ebraiche locali. Nella lista dei paesi che allora parteciparono al massacro degli ebrei, la Romania occupa il secondo posto. Lo abbiamo dimenticato? Lo abbiamo mai saputo? Caduti in un buco nero, questi crimini emergono grazie a un racconto di Marta Caraion, professoressa di letteratura francese all’Università di Losanna. Siamo entrambi colpiti dalla finezza dell’analisi e sopraffatti dalla storia familiare che traccia; la sua “Geografia delle tenebre” è un libro importante.

Marta Caraion riavvolge il filo di una storia che fu quella di suo nonno Isidor, sua moglie Sprinta e la loro figlia Valentina (sua madre): ebrei rumeni che, nell’autunno del 1940, decisero di lasciare Bucarest dove regna l’antisemitismo scatenato. Inizia un vagabondare nell’oscurità sempre più fitta. Prima a Chisinau. Poi Odessa passò sotto il controllo dei rumeni che intendevano deportare gli ebrei. Una marcia forzata porta la famiglia attraverso la Transnistria, verso le fosse comuni installate sulle rive del Bug dove verrà fucilato Isidor. Prima di allora, il destino delle due donne si era dissociato dal suo. Si era presentata l’occasione per convincere un ufficiale rumeno che non erano ebrei. Valentina l’ha afferrato; saranno salvati.

La questione della scelta tormenta il libro. Come viene presa la decisione di lasciare tutto? Quali oggetti portare con te? Ritornando alle testimonianze lasciate dalla madre, Marta Caraion le “spiega” meticolosamente per mettere in discussione ciò che dicono e ciò che tacciono. Ciò che cerca, avvicinandosi il più possibile a quanto vissuto dalla sua famiglia, è di cogliere queste scelte epocali (lei stessa fuggì dalla Romania con i suoi genitori nel 1981) nel momento in cui vengono compiute, nell’opacità dell’evento che accade.

Da leggere: “Geografia dell’oscurità – Bucarest-Transnistria-Odessa 1941-1981”, Marta Caraion, Fayard, 416 p.

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