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“Regards sur la Nature en Centre-Val de Loire”: un bellissimo libro alla scoperta dei nostri ambienti naturali

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Era passato inosservato quando è stato pubblicato nel pieno della crisi COVID… Più attuale che mai, poiché la COP 29 si svolge a Baku (Azerbaigian), questo bellissimo libro dei Conservatori degli spazi naturali (CEN) del Centro-Val de Loire torna nelle librerie. Riccamente illustrato, offre una panoramica degli ambienti e delle specie emblematici della regione. Discussione con Anaïs Maraud, assistente alla comunicazione del CEN Centre-Val de Loire.

Transumanza delle pecore a Beauce, ai piedi del Moulin de La Garenne (Ymonville).
Foto Centro-Val de Loire / Sylvain Garbar

Commenti raccolti da Estelle Boutheloup.

Magcenter. In quale contesto è nata l’idea di questo libro?

Anaïs Maraud. Dal 2015 abbiamo voluto presentare la specificità del Conservatorio nella sua missione di preservare gli spazi naturali, piccoli o grandi senza distinzione, perché ogni metro quadrato conta in relazione alla vita ivi presente: proteggendo gli spazi, proteggiamo le specie. Nel 2020, il CEN [ndlr : Conservatoire d’espaces naturels] del Centre-Val de Loire ha festeggiato i suoi 30 anni: un’occasione per fare il punto. Ma è arrivata la crisi sanitaria e il libro non ha goduto di sufficiente visibilità. Ecco perché oggi lo rilanciamo. Si tratta di un lavoro collettivo scritto da dipendenti e volontari del Conservatorio: curatori che aiutano nei siti effettuando la sorveglianza, naturalisti che partecipano ai conteggi delle specie, scienziati, appassionati di natura, ecc.

Come si legge questo libro?

Le proposte si distinguono per grandi regioni naturali – Sologne, Perche, Richelais, Val d’Allier, Puisaye… – in cui vengono evidenziate le aree protette, le specie, ma anche gli attori che ci accompagnano: relatori dell’Ufficio francese della biodiversità, funzionari eletti, insegnanti che lavorano su progetti educativi… In totale, 70 ritratti di persone che lavorano a modo loro per preservare la natura e di cui si parla poco. È un bellissimo libro con 250 bellissime foto che leggi su una pagina a caso. Le mappe identificano le aree naturali, accompagnate da una descrizione, dalle specie emblematiche di quest’area e da una spiegazione del loro stato per fornire ulteriori informazioni. Infine, una pagina “Direction les sites” elenca i siti protetti aperti al pubblico in una determinata regione e invita a venire a scoprirli.

Ricordi le missioni del Conservatorio degli Spazi Naturali?

Il Conservatorio gestisce e possiede 186 siti su 5.130 ettari, ovvero 11 in più rispetto al 2022. Una cifra in costante evoluzione, legata alla consapevolezza ecologica complessiva dei comuni e dei proprietari. O acquistiamo per preservare un sito in base alle opportunità o in base alle specie da proteggere nei siti, oppure gestiamo i siti mantenendo boschi, spazi aperti, prati, le rive della Loira come le rive della Beaugency o della Marie Isola a Vierzon tramite convenzioni. Oggi le nostre aree protette rappresentano 53 km ovvero lo 0,13% della superficie della regione che è di circa 39.151 km². L’Ile de la Folie, a Chaumont e Rilly nel Loir-et-Cher, è la 1È sito acquisito dal Conservatorio dal 1991. Una bellissima zona di foreste alluvionali.

Nel Gâtinais non è raro incontrare Sympetrum sanguinea. Questa libellula cambia gradualmente dal giallo al rosso sangue. Foto: Centro-Valle della Loira / Benoît Allard


In 30 anni di azione, quali osservazioni sul campo hai fatto oggi?

Specie sempre meno presenti a causa dei cambiamenti climatici: alcune migrano, altre scompaiono o tendono a scomparire perché incapaci di adattarsi ai rapidi cambiamenti. La riduzione del ristagno delle zone umide che porta al prosciugamento degli stagni e al declino delle foreste alluvionali. Come accade dal 2013 sull’isola di Gaston, antico braccio della Loira nel Loiret: vediamo appassire gli alberi della nostra preziosa foresta alluvionale, lasciata evolvere liberamente dal 1995. Un tempo inondata dall’autunno alla primavera, questa zona permetteva agli alberi di attingere facilmente acqua grazie alle loro radici adattate. Questo braccio è ora in acqua solo in alcuni punti. Il calo del livello dell’acqua, sia improvviso che duraturo, taglia gli alberi fuori dalla loro fonte vitale. Risultato: alcuni si indeboliscono e altri, purtroppo, muoiono. L’intensificarsi delle ondate di caldo amplifica questo bisogno di acqua, rendendone più incerta la sopravvivenza. Diminuisce il ristagno delle zone umide che mette in pericolo specie come il grande tritone crestato, un anfibio.

Quali sono le sfide del CEN per i prossimi 30 anni?

Potremmo dire che “ogni metro quadrato conta”. Se dovessimo formulare un augurio, che sintetizza tutti i nostri impegni professionali e personali, sarebbe che il rapporto delle nostre società con gli esseri viventi cambi completamente e che gli venga lasciato uno spazio reale. Che non abbiamo più bisogno di agire in alcun modo.

Quali sono i prossimi progetti del Conservatorio?

Il CEN-Centro-Val de Loire si inserisce nella dinamica della Rete attraverso il Programma Sylvae che mira ad acquisire le foreste antiche, questioni di grande importanza per la biodiversità e di fronte ai cambiamenti climatici in corso.


Scorci della natura nel Centro-Valle della Loira
Ed. Ouest-Francia. 192 pagine. 25€. Nelle librerie o in vendita online sul sito
www.cen-centrevaldeloire.org e così via Ciao Asso

Foto in prima pagina: “Un assaggio del Massiccio Centrale…” / Centre-Val de Loire / Adrien Chorein

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