Il libro offre una notevole panoramica di compositori, dai franco-fiammingi e Muffat ai più moderni Poulenc a Zulawski… (dal 1400 al 1953) che si ispirano fortemente alle vette alpine.
La presentazione cronologica pone particolare enfasi sui luoghi e sui percorsi seguiti dai musicisti sul motivo; pochi ritratti degli autori, oltre ad una breve biografia per ciascuno di loro, ma numerose mappe e itinerari dettagliati che riassumono i progressi degli esploratori e degli scalatori in montagna… Ovviamente Wagner che, ospite e rifugiato ben accolto in Svizzera, percorse le Alpi da un capo all'altro; è sicuramente quello che meglio conosce i sentieri escursionistici; ovviamente Listz e i suoi “anni di pellegrinaggio”; …
ovviamente Richard Strauss che dedica una delle sinfonie più spettacolari mai composte a tema alpino (137 strumentisti) e una giornata di cammino, dall'alba al tramonto (1915), e Brahmsquest'ultimo camminatore mattutino con inflessibile disciplina… ma anche e Ugo Lupo la cui esistenza abbagliante e tragica vive le sue ore più felici nel paesaggio alpino… Tutti sanno suonare i campanacci delle mucche, con i loro suoni emblematici, emblemi cari al cuore di ogni musicista escursionistico. Il testo e ogni presentazione celebrano in definitiva l'indiscutibile maestosità dei massicci alpini, come ricorda anche il pittore svizzero Ferdinand Hodler la cui veduta della Jungfrau nella nebbia (1908), con i suoi blu lontani, che emergono da un mare nuvoloso, funge qui da copertura più che evocativo. La lettura evidenzia come furono i romantici germanici e francesi ad appassionarsi alle Alpi, trovandovi una fonte di meraviglia, di conforto fisico e psicologico, così fecondo per il proprio equilibrio interiore e la propria ispirazione.
Mozart, Blondeau et Berlioz, Weber, ma anche Rossini, Bellini, Donizetti, Verdiartefici di un bel canto “alpino”, senza tralasciare Hérold, Spohr, Mendelssohn, Schubert, Schumann, Niedermeyer, Gounod, Meyerbeer, Joachim Taff…e tanti altri compositori viaggiano, si meravigliano, anche ritornano come un rito che consola e rigenera: Mahler nella sua capanna a Maiernigg (dove compose ogni estate, dal 1901 al 1907), Webern, Bartok (e la sua passione per le vette, per la bellezza vertiginosa dopo la fatica…), Dutilleux. Tutti condividono il fascino del motivo naturale che l'autore belga Dominique Huybrechts si esprime con chiarezza e accessibile erudizione.
« Questo campanaccio mi sta a cuore, mi dà un'impressione molto forte di riposo, calma, distanza e immensità. Mi sento sciogliermi in tutta la natura: scoppia la mia crosta di orgoglio e di desiderata freddezza; è un momento di volo che ti fa sentire bene e ti rende migliore », si esprime Ernest Chausson.
_______________________________________
CRITICA, libro degli eventi. Dominique Huybrechts: Le Alpi e i compositori (edizioni du Mont-Blanc) – pubblicazione: novembre 2024 – CLASSIQUENEWS – MAGGIORI INFORMAZIONI sul sito web dell’editore Éditions du Mont-Blanc: https://www.editionsdumontblanc.com/
Presentazione del libro Le Alpi e i compositori: https://www.editionsdumontblanc.com/accueil/193-les-alpes-et-les-compositors.html
___________________________________
Related News :