Con “Comme de l’eau dans l’eau”, la scrittrice bernese Myriam Wahli immagina una storia profetica di successo. La trama è ambientata nel villaggio di La Plaine (GE). L’eroina, un’adolescente di nome Marcelle, vive una quotidianità brutale di cui cerca di delineare al meglio i contorni.
“Come l’acqua nell’acqua” è una fiction che prende vita nella frazione di Malval nel comune di La Plaine, nel territorio del comune di Dardagny (GE). Questa località ospita una delle fabbriche di profumi Firmenich.
Nel prossimo futuro, il mondo che conosciamo è crollato. Tra i tanti cambiamenti, l’elettricità è ora razionata e le auto non circolano più sulle strade.
Marcelle, la protagonista del romanzo, lavora nella “grande fabbrica di inganni” chiamata Le Flacon. Deve affrontare la fuga di suo fratello Adam, che subisce abusi da parte del padre malato, il tutto mentre cerca di trovare il suo posto. In questo ambiente crudo e aspro, Myriam Wahli firma, dopo “Venir grand sans commas” (2019), una seconda opera spontanea e sinuosa.
Un punto di partenza geografico
L’autore ha impiegato quattro anni per pubblicare questo secondo romanzo. Tutto è iniziato nel 2019, in seguito a un incontro con il rapper svizzero Gabriel Arellano che gli ha raccontato di essere cresciuto nel villaggio di La Plaine. Fortemente incuriosita dai luoghi geografici e dalla loro toponomastica, Myriam Wahli ha deciso di recarsi lì. Tornerà più volte per passeggiare per il villaggio, ma anche per raggiungere la frazione di Malval. Una passeggiata intrapresa anche dalla sua protagonista principale Marcelle.
Per progredire ti aggrappi a tutto ciò che trovi, le tue unghie scavano nella terra per afferrare le radici, fanno manici, il tuo palmo si chiude su un ciuffo d’erba a cui speri di poterti aggrappare alla vita tanto quanto la fai, la inventi tiene nelle rocce, per salire più in alto.
Marcelle è un’adolescente che ha una vita difficile. Per guadagnare soldi deve lavorare in una fabbrica e ogni domenica subisce abusi da parte del padre. Sua madre non fa più parte della scena e dopo la sua scomparsa Adam ha continuato a scappare di casa. La giovane deve quindi moderare anche il comportamento neuro-atipico del fratello.
L’adolescenza, dal prosaico al lirico
In questo caos, l’eroina cerca ferocemente di allontanare da sé questi elementi. Per poter crescere, superarlo e schierarsi.
Ti è stato dato il nome di un occhio con due l. È stupido, ma per molto tempo hai immaginato che ti sarebbero cresciute le ali. Sei cresciuta, le ali non sono mai arrivate e invece il seno si è formato sul tuo petto e i peli ti hanno colonizzato le ascelle e il pube.
Avendo scelto di interessarsi a questo periodo della vita, Myriam Wahli lo spiega così nel podcast QWERTZ del 20 novembre: “L’adolescenza, per me, è il luogo del piglia tutto, di tutto ciò che è possibile, da non ancora fissato. Esprimiamo noi stessi attraverso un linguaggio che può andare da completamente prosaico a molto lirico. Adolescent è un po’ come a. traccia del rap: uscite verbali di grande volgarità e poi subito dopo trenta secondi di opera”.
Un edificio per raccontare la fine del mondo
Ogni giorno, l’eroina di “Comme de l’eau dans l’eau” lavora nella fabbrica Le Flacon. Questo edificio tentacolare ricorda una specie di animale. Con un tratto digestivo enorme, pieno di tubi, pieno di giri e di profumi. Si trova proprio accanto al fiume Allondon. Per documentare la stesura del suo romanzo, Myriam Wahli avrebbe voluto visitare l’edificio, ma le è stato rifiutato l’ingresso.
“Un edificio del genere che funziona con i flussi proprio accanto a un fiume indica ancora un potenziale inquinamento con conseguenze sul riscaldamento globale”, confida l’autore. Questo posto si trova ai confini del cantone di Ginevra. All’ultima fermata del treno regionale. “Non ci è voluto molto per sceglierla come location della mia storia”, conclude.
Layla Shlonsky/sf
Myriam Wahli, “Come l’acqua nell’acqua”, edizioni La Veilleuse, settembre 2024.
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