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“Embraces”, di Anne Michaels, un libro-poesia accattivante

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Si incontrano, affrontano le difficoltà della vita, la violenza delle guerre… Dalla Francia all'Estonia, dalla Finlandia all'Inghilterra e nel corso di più di un secolo, il romanziere e poeta canadese collega destini che condividono le stesse sofferenze, gli stessi drammi.

Una scrittura favorevole alla meditazione. Foto Julien Coquentin/Hans Lucas

Di Fabienne Pascaud

Pubblicato il 21 novembre 2024 alle 15:30

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HA Di uno dei suoi personaggi da reporter di guerra, al centro di una saga romantica esplosa tra il 1910 e il 2025, la scrittrice e poetessa canadese Anne Michaels scrive: « Qual era il compito di Alan? Scrivere ciò che nessuno potrebbe sopportare di leggere. Qual era il lavoro di qualcuno? Sopporta la verità. » Scrive ciò che nessuno può sopportare di leggere: la transitorietà, la precarietà dei nostri destini. E lei sostiene la verità. Ma una verità irrisolta. Lo testimonia il suo racconto avvincente e vertiginoso, ricco di strofe, visioni allucinanti, immagini e slanci di vita che si incastrano, dal 1910 al 2025. Alla maniera malinconica dell'austriaco Arthur Schnitzler nel suo Ronde (1897). Solo che, con Anne Michaels, si tratta di duetti che si passano il testimone nello spazio, spesso legati tra loro in paesaggi innevati dove oggetti, luci, parole si riecheggiano stranamente.

John e sua moglie Helena iniziano il ballo. Ha perso una gamba durante la Prima Guerra Mondiale, a Cambrai, e noi sorprendentemente proviamo il suo dolore mentre una granata lo inchioda a terra. Diventa un fotografo. Nei suoi ritratti compaiono i cari defunti dei suoi clienti. E alla fine diAbbracci, Pierre Curie, stranamente apparendo con Marie, dichiara apertamente che la scienza non deve mai escludere ciò che non comprende. “I morti lasciano segni ovunque. Sentiamo l'ombra ma non possiamo sapere cosa la proietta », dice Anne Michaels. Curioso libro-poesia, libro-palinsesto dove la devastazione delle guerre e l'incapacità del linguaggio di esprimerla vengono disegnate come leitmotiv. Dalla Francia all'Estonia, dalla Finlandia all'Inghilterra, il romanziere intreccia destini ellittici che rivivono gli stessi drammi e condividono le stesse sofferenze. Tra la vita e la morte, l'amore e la morte. La forma breve che adotta – questi capitoli tagliati così delicatamente – permette la meditazione così come il sogno. Là anche la ricerca infernale della persona amata. « Quanto tempo prima che gli anni trascorsi insieme si riducessero a una manciata di immagini e sensazioni, scrive di John. Quanto tempo passerà prima che non ricordi nulla? »


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