Il libro straordinariamente pubblicato dalle edizioni di La Martinièrenon è solo il catalogo della mostra organizzata dalla Philharmonie de Paris per 150 anni dalla nascita di Maurice Ravel nel 1875 (marzo 2025). Alla fine è attraverso le 18 voci [comme les 18 entrées de la partition du Boléro, « diamant à 18 facettes »] un riassunto esaustivo che illumina la conoscenza e la comprensione di un'opera divenuta leggendaria fin dalla sua creazione, avvenuta il 22 novembre 1928.
La sua genesi, la sua ispirazione spagnola legata alle origini dell'autore, i segreti della sua meccanica specifica, la sua raffinatezza in termini di timbri e colori (di cui l'arte degli accostamenti rimane abbagliante), anche la questione del tempo giusto [à 66]anche la sua ortografia originale [le e de bolero : avec accent ou pas ?]senza tralasciare la parte significativa del suo sponsor, il ricco ballerino Ida Rubinstein che aveva creato una propria compagnia di danza, rivale dei Ballets Russes di Diaghilev… La storia del Bolero nel cinema ma anche il lavoro di coreografi tra cui ovviamente l'altro Maurice […Béjart] gettano una luce diversa anche sulla percezione della partitura, che anch'essa in origine è un balletto.
Mago frutto di un compositore rimasto bambino, ma bambino angosciato che, attraverso il principio della trance (ipnosi fusionale della ripetizione, di un favoloso ostinato sottilmente espresso dal battito ininterrotto del rullante…), sapendo scongiurare fuori dall'azione o anche dalla minaccia dei demoni interiori, il Bolero è un oggetto musicale unico, senza musica, senza composizione, solo un “effetto orchestra”, come spiega e ama dire lo stesso Ravel; ma che effetto! : un prodigio di intelligenza estetica, che sposa come nessun altro i timbri scelti e quindi associati… come il più grande orchestratore che Berlioz sappia realizzare.
Il testo più rilevante resta quello della psicoanalista e danzaterapeuta France Schott-Billmann, che mentre decifra il significato del doppio spostamento, dei due temi alternati e complementari che si confrontano, ripetuti fino alla trance, sviluppa uno sguardo sorprendente sulla costruzione e l'architettura del pezzo, evidenziandone infine la prodigiosa coerenza, al di là del tecnicismo dell'orchestratore.
Splendide foto della casa di Ravel a Montfort L'Amaury [le Belvédère]dal compositore alla sua opera, completano una raccolta di contributi affascinanti. Ottima pubblicazione che fa idealmente ben sperare per l'anno del 150° anniversario di Ravel.
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PRENOTA evento. Catalogo della mostra alla Cité de la Musique – Philharmonie de
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https://www.editionsdelamartiniere.fr/livres/ravel-bolero
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