Un film, una serie, un libro: gli essenziali da vedere e leggere consigliati dalla redazione questa settimana.
La più bella delle fiabe
Michel Hazanavicius ha il gusto della sfida. Dopo la serie Z (Taglio), il film muto in bianco e nero (L’Artista), la parodia della spia (OSS117) o la rubrica Nouvelle Vague (Il formidabile)affronta il racconto disegnato adattandolo Il più prezioso dei benilibro di Jean-Claude Grumberg. Una favola classica con una dimensione storica e uno stile raffinato, il suo film d’animazione è ancorato in Polonia durante la seconda guerra mondiale. Un povero taglialegna, anziano e senza figli, raccoglie la merce caduta da un treno. “Cibo”, pensa prima di capire che si tratta di un neonato: la bambina è stata lanciata da un convoglio di deportati, da un treno della morte. Nonostante la riluttanza del marito antisemita, la donna alleva il bambino come se fosse suo, scambiando il latte di capra con il vicino, un ex soldato con la testa ammaccata. Tutti sono affezionati a questa ragazzina la cui innocenza spazza via l’odio e il pregiudizio in favore dei sentimenti più puri. Un film commovente e transgenerazionale che lotta con grazia e sensibilità contro l’oblio e rispetta lo spirito e lo scopo dell’opera originale, la cui edizione illustrata da Michel Hazanavicius è ora disponibile a Seuil. M.L
Il più prezioso dei benidi Michel Hazanavicius.
Questa è Parigi, vita da cabaret
Dietro Questa è Parigila serie di punta di France 2, nascondono i produttori di Dieci per cento . Non si tratta più qui dei dietro le quinte del cinema francese ma di quelli di un cabaret parigino, Le Tout-Paris. Alla guida di questa antica istituzione, Gaspard Berthille non ha altra scelta che vendere l’azienda di famiglia. Il tempo delle folli notti parigine è ormai passato e le riviste non attirano più molte persone. A meno che il ricco Jacques Baudry non investa per aiutarlo a creare un nuovo spettacolo. La sua unica condizione? Che assumiamo suo figlio, un direttore artistico internato in un ospedale psichiatrico… Con Questa è Parigiil regista Marc Fitoussi riesce a immergere lo spettatore in un universo apparentemente antiquato modernizzandolo con un cast eccellente. Alex Lutz si rivela estremamente toccante nei panni del perseverante proprietario che si aggrappa ai suoi sogni d’infanzia, Nicolas Maury (l’indimenticabile Hervé in Dieci per cento) brilla come un genio per la messa in scena stravagante e Monica Bellucci rivela un irresistibile lato comico come apprendista ballerina di rivista. A questo solido trio si aggiungono Anne Marivin, Charlotte de Turckheim, Dominique Besnehard, Salomé Dewaels… MG
Questa è Parigicreato da Marc Fitoussi, Edgard F. Grima e Jérôme Bruno, con Alex Lutz, Nicolas Maury, Monica Bellucci… Dal 27 novembre su France 2 e france.tv
Un’infanzia divertente
Gran Premio all’eroina Madame Figaro per il suo primo romanzo, Antoniache raccontava la storia dell’emancipazione di una donna sposata senza amore con un borghese palermitano negli anni ’60, la scrittrice e artista visiva Gabriella Zalapi segue in Ilaria una bambina che suo padre aveva intrappolato nel Nord Italia negli anni ’80. Un giorno dopo la scuola, la bambina, che stava aspettando la sorella, fu sorpresa nel vedere apparire suo padre, che le assicurò che era previsto un pranzo in famiglia. Il pranzo durerà due anni: il padre inizia un lungo peregrinare con il bambino, dagli autogrill e dalle aree di sosta autostradali agli alberghi squallidi, e Ilaria assiste ai suoi atti di charme davanti a sconosciuti, quando non si rende complice suo malgrado di smarrimenti e ha trovato truffe, che organizza sostenendo che si tratta di giochi. Questo padre, come un “ghepardo nervoso”, la porta a Trieste e a Bologna, la lascia in pensione dalle sorelle, poi l’abbandona alla nonna che, lei stessa, la lascia presso un’amica – un’autentica principessa ! – grazie al quale Ilaria scoprirà il sole, la campagna siciliana e l’allegria. La considera come un bagaglio con cui non sa cosa fare, ma che non può e non vuole abbandonare perché significherebbe rinunciare a colei che continua ad amare, quella assente, la madre di Ilaria… Con un virtuosismo che è grazie alla sua semplicità, alla sua frase breve e precisa, l’autore ci permette di vedere la violenza e l’inadeguatezza degli adulti dal punto di vista dei bambini. Un romanzo iniziatico di grande sensibilità e sensorialità, un viaggio duro e dolce allo stesso tempo, dove la capacità di meraviglia di una bambina sopravvive felicemente alla tristezza, alle paure e alle fitte del cuore. MTH
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