POSSIAMO IMMAGINARE UN FUTURO IN CUI LA RICERCA DEL PROFITTO SACRIFICHEREBBE TUTTA L'UMANITÀ?
Autore: Harry Harrison
Questa domanda è essenziale in Sole verde (titolo originale Make Room! Make Room!), l'iconico romanzo di Harry Harrison pubblicato nel 1966. È ambientato in una società sovrappopolata, sovraindustrializzata ed ecologicamente devastata dove l'umanità sembra aver perso il suo orientamento originale. Eppure è in questo futuro disastroso, un futuro in cui l’etica viene sacrificata sull’altare della sopravvivenza, che Harrison ci spinge a mettere in discussione le nostre scelte, non solo in ambito sociale, ma anche spirituale e psicologico. L'opera, infatti, mette in discussione l'individuo nel suo complesso, a partire dai suoi rapporti con la società nel suo complesso, ma anche rimettendo sul tavolo il concetto fondamentale della propria anima.
Il sacrificio morale, lo sfruttamento delle masse e l'ingiustificabile mercificazione delle vite umane è il cuore di questo libro. Sole verde ci invita a un'introspezione che va oltre il semplice quadro della distopia. Ci chiede come può una società disumanizzata dalla ricerca del profitto influenzare l’individuo? E soprattutto, fino a che punto siamo disposti a sacrificare la nostra stessa umanità in nome di questa sopravvivenza?
Una società in cui la ricerca del profitto divora l’etica
In Sole verdela razza umana è sull’orlo del collasso. La sovrappopolazione globale, la povertà dilagante, l’inquinamento estremo e la scomparsa delle risorse naturali hanno trasformato il pianeta in un’enorme discarica. In questa atmosfera soffocante, l’élite dominante, responsabile di questo degrado (ancora loro!), ha trovato una soluzione alla crisi alimentare: la produzione di Green Sun, un sostituto alimentare fatto con… cadaveri umani. Questo abominio, imposto come soluzione pragmatica, diventa un riflesso dell’industrializzazione estrema e della disumanizzazione delle relazioni sociali. Ma soprattutto, incarna un sacrificio morale imposto da una società in cui il profitto è diventato l’obiettivo finale a scapito di tutte le considerazioni umane.
L’etica, un tempo considerata essenziale per costruire il benessere collettivo, è oggi sacrificata a una forma di “benessere” economico. È questo degrado della moralità che Harrison esplora con tanta acutezza. La ricerca del profitto, unita alla necessità di mantenere l’ordine sociale, spinge l’umanità a chiudere un occhio sullo sfruttamento sistematico della vita umana. Le persone vivono in uno stato di negazione e la società stessa accetta che l’uomo sia ridotto a mera risorsa in un mondo spietato. È qui che l'autore ci interroga: fino a che punto può arrivare l'umanità senza perdere ciò che la rende unica?
Psicologia dell'individuo in una società disumanizzata
Uno dei punti di forza del romanzo risiede nel modo in cui esplora l'impatto psicologico di questo mondo disumanizzato sui suoi personaggi. Sol, il protagonista, è un ispettore di polizia stanco e disilluso, un uomo che incarna la lotta interiore tra il suo dovere e i compromessi che deve scendere per destreggiarsi in questa società corrotta. Attraverso il suo sguardo, Harrison ci offre una toccante riflessione sul modo in cui l'individuo, schiacciato dalla pressione sociale e dai compromessi imposti da un mondo ingiusto, finisce per perdersi nel sistema.
Psicologicamente, il mondo di Sole verde è un luogo dove la speranza è una merce rara. Sopravvivere non è solo questione di vivere giorno per giorno, ma di lottare contro una pesante perdita di senso. Depressione e apatia dominano la vita di molti personaggi che, come Sol, hanno perso la capacità di reagire alle ingiustizie. Il romanzo esplora quindi questa disconnessione dell'animo umano dove l'incapacità di percepire la verità e di lottare contro lo sfruttamento diventa una forma di sopravvivenza mentale. Sol si trova di fronte a un dilemma: possiamo ancora essere umani in un mondo in cui dobbiamo accettare l'indicibile per poter semplicemente vivere?
Questa ricerca ci invita a riflettere sull’impatto psicologico della sottomissione a sistemi ingiusti. Come ci trasformano questi sistemi? Fino a che punto il sentimento di impotenza può portare un individuo ad accettare l'inaccettabile al punto da non mettere più in discussione la natura della sofferenza umana? È questa sofferenza che è al centro del libro, una sofferenza collettiva e individuale che nasce dall'impossibilità di uscire da una società che abbiamo costruito e che accettiamo nonostante tutto.
Un grande sacrificio per l’umanità?
Ma al di là di questi aspetti, Sole verde apre anche interrogativi spirituali. Attraverso questa società disumanizzata e la produzione di cibo da corpi umani, Harrison solleva una questione profonda sul rispetto della dignità umana e su ciò che costituisce l’essenza dell’umanità stessa. Il sacrificio della vita umana per la sopravvivenza economica pone una domanda fondamentale: fino a che punto può arrivare una società prima di perdere la propria anima?
In un mondo in cui i principi spirituali vengono relegati in secondo piano a favore della sopravvivenza materiale, la questione della redenzione diventa centrale. Infatti, Sole verde non solo descrive un mondo in declino, ma ci interroga su cosa significhi essere umani in un mondo simile. L'azienda dentro Sole verde non sembra essere semplicemente una società dei consumi, ma una società senz’anima, dove la spiritualità e l’etica vengono cancellate in nome della necessità economica.
È proprio questa piccola cosa che si perde quando una società dimentica le sue radici spirituali e umane. Scegliendo di sopravvivere a tutti i costi, questa società perde la capacità di andare oltre la mera sopravvivenza. Dimentica che l'umanità risiede anche nella capacità di vivere in armonia con gli altri, di rispettare la dignità di ogni essere umano e di preservare una forma di connessione spirituale con la vita. Il sacrificio di una vita umana per nutrire altri esseri umani evidenzia ciò che si perde quando si dimentica il valore intrinseco di ogni individuo.
Piccola introspezione
Alla luce di questi elementi, Sole verde diventa più di un semplice monito contro i pericoli di un’industrializzazione sfrenata. Ci spinge all’introspezione personale, in particolare nel nostro mondo attuale, dove gli eccessi di consumo e la mercificazione della vita umana sono una realtà sempre più palpabile. Il lavoro di Harrison ci invita a riprendere noi stessi e a padroneggiare nuovamente la catena di produzione alimentare, ma soprattutto a riconsiderare la dignità che concediamo agli altri.
Forse dobbiamo ripensare i nostri valori e mettere in discussione la gerarchia delle priorità che governa le nostre società. La domanda fondamentale posta da Sole verde è senza tempo. Ed è il nostro posto in questo mondo che dobbiamo mettere in discussione. Il pericolo è reale: rischiamo di perderci in un mondo in cui moralità ed etica diventano concetti superati, dimenticati a favore della sopravvivenza a tutti i costi.
A presto fan della narrativa!
Continuiamo insieme questa scoperta del romanzo di Harry Harrison attraverso la puntata del mio podcast ad esso dedicata.
SALSA FICTION: IL PODCAST
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