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Il segnalibro: un plus-prodotto sempre più attraente

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Come suggerisce il nome, il segnalibro permette ai lettori – e sono tanti – che non leggono il libro tutto d’un fiato, di “segnare” la pagina in cui si ferma la lettura. Una necessità soddisfatta senza tempo da questo piccolo pezzo di carta, a volte improvvisato (un biglietto della metropolitana, un foglio sfuso, una ricevuta, ecc.), a volte scelto con cura, che continua a funzionare negli anni.

“Un gancio che funziona molto bene”

Un oggetto che funge anche da strumento di comunicazione nel mondo dell’editoria. “Un’arma formidabile, un gancio che funziona molto bene”afferma Alexandra Calmesredattore presso Héloïse d’Ormesson. Il segnalibro occupa un posto strategico all’interno della casa editrice, dove aiuta a mantenere il legame con i lettori.

“Sono molto utili per gli autori da salone. Diamo merito ai romanzieri esordienti, scrittori ancora poco riconosciuti che riescono a distribuirli e così a farsi conoscere. Le persone si fermano quando gli dai qualcosa. » La casa editrice produce meno per gli autori stranieri, di fatto meno presenti nei salotti per consegnarli ai passanti. Anche i segnalibri sono molto apprezzati dai collezionisti.

Collezione di segnalibri delle edizioni Héloïse D’Ormesson – Foto MARQUEPAGESENFETE

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Héloïse d’Ormesson si rivolge alla Sogedif, del gruppo Editis, di cui fa parte la casa editrice, per ordinare la stampa di un libro a una tipografia e per inserirla tra i suoi segnalibri. Sono progettati con ritagli di coperte. Ad esempio, da un titolo con una tiratura di 10.000 copie vengono creati 2.500 segnalibri. “Cerchiamo di averne almeno 1.000 per opera. »

Il segnalibro resta un accessorio il cui risalto varia a seconda della casa editrice. “Per noi e per i librai questo resta un mezzo di comunicazione tutt’altro che fuori moda”precisa Alexandra Calmes.

Un’altra pratica, i segnalibri non si limitano alla carta, la casa di audiolibri Lislemoi ha lanciato nel 2023 segnalibri dotati di un codice QR monouso che consente l’accesso diretto al titolo senza scaricarlo tramite un’applicazione. Basta acquistarlo a 10 euro. “Un buon modo per promuovere un libro quando esce”presentato Fabrice Fontaine et Cristina Françoise ha settimanali.

Un biglietto da visita

Questa pubblicità multimediale si trova anche da Eyrolles con lo stesso processo integrato di QR Code che rimanda al catalogo di audiolibri della casa, e altre direttamente sul sito della libreria, boulevard Saint-Germain (Parigi, Ve).

All’interno della casa, editori e librerie fanno la fila per mettersi in risalto grazie al segnalibro. Questi sono disposti in una piccola pila vicino al TPE del registratore di cassa, per farti venire voglia di servirti gratuitamente quando inevitabilmente vai a pagare. “Abbiamo intere scatole piene di segnalibritestimonia un libraio. Spesso li inseriamo in ogni libro, altrimenti i clienti li richiedono. »

La libreria li riceve anche da altri editori insieme ai loro libri. Gli accessori sono evidenziati su un piccolo display sul retro della cassa e distribuiti su richiesta dei clienti.

I segnalibri della libreria La Procure – Foto ANTOINE MASSET

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Presso la libreria La Procure, rue de Mézières (Parigi, VIe), è installato anche un display dedicato in prossimità delle casse. Ci sono segnalibri specifici di La Procure e di altre case come Le Livre de Poche. “I clienti sono ancora molto affezionati al segnalibro. È come un marchio, trasmettiamo la nostra identità graficaspiegare Thomas Jobbe-Duvaldirettore generale della libreria. Ogni anno presso la tipografia Vit-Repro vengono ordinati circa 20.000 segnalibri e la tiratura non è diminuita negli ultimi anni. »

Modesto nella stampa

Nonostante la crisi della carta post-Covid, il segnalibro non si indebolisce nella stampa anche se rappresenta una piccola percentuale della produzione. “Gli ordini non rappresentano più del 5% della nostra attività complessivaesporre Gregorio Ponedirettore della stampa Vit-Repro. Ma è in costante aumento e sta tornando alla ribalta ormai da diversi anni. » Per dare un’idea, da Vit-Repro 10.000 segnalibri in formato 5 x 16 cm costano 590 euro IVA esclusa, ovvero quasi 6 centesimi al pezzo. Sempre più persone iniziarono anche a stamparli.

Ordini effettuati a Gregorio Pone sono di tutti i tipi e provengono da ogni provenienza perché non esistono stampanti esclusive per i segnalibri, il settore è decisamente troppo di nicchia. Ma alcuni operano solo nel settore dei libri, come la tipografia Floch, specializzata nella stampa di romanzi e letteratura generale. Situata nella Mayenne e attiva dal 1929, collabora con un gran numero di editori come Gallimard, Hachette, Albin Michel, Média Participations, Actes Sud e anche Editis e Héloïse d’Ormesson.

“Il segnalibro rappresenta una parte molto, molto piccola del fatturatoregali Rosabelle Cornierdirettore di produzione presso Floch. Gli ordini sono molto casuali a seconda degli autori piccoli o grandi e a seconda delle tirature. Potrebbe esserci richiesta per una tiratura principale ma non per ristampe. »

Il segnalibro, accessorio letterario mai invecchiato, è quindi sempre apprezzato e gratuito. Una buona salute che oggi ne fa un ottimo biglietto da visita per il mondo dei libri.

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