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RIVEDI, PRENOTA evento. Patrick Barbier: Giovanni Battista PERGOLESI (Pergolèse) – editore Bleu Nuit – collezione “Orizzonti” n°106

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PERGOLESI avrebbe meritato una biografia nell'essenziale raccolta “Orizzonti”, edita da BLEU NUIT, un riferimento sull'argomento per tutti gli amanti della musica. Tanto più che qui l'autore è un grande specialista del barocco napoletano e dei castrati. Non sorprende quindi che tra le “rivelazioni” del testo abbia senso l’evocazione, molto argomentata, di Pergolesi, compositore lirico che riconobbe e lavorò con i grandi cantanti del suo tempo…

Si afferma così l'itinerario del genio nato a Jesi (Marche, 1710) ; la sua traiettoria folgorante, guidata è vero da un eccezionale temperamento creativo, a sua volta riconosciuto e sostenuto da potenti famiglie nel corso della storia politica di Napoli… Prima austriaci, poi spagnoli compreso l'avvento del giovane re Carlo II Borbone (che fece il suo ingresso ufficiale come vincitore a Napoli nel maggio 1734). Il giovane sovrano fu spettatore convinto dell'opera seria “Adriano in Siria”, culmine della vena lirica di Pergolesi; l'autore dimostra che il giovane autore sa adattarsi, da grande professionista, agli sconfinati desideri del capriccioso ma virtuoso castrato Caffarelli (che è della stessa generazione del compositore, nato come lui nel 1710) per il suo ruolo di Farnaspe. Una possibile adattabilità legata alla sua grande conoscenza delle voci e alla sua vicinanza ai cantanti (cosa che recentemente è stata mostrata anche nel film Il Boemo su Myslivicek, il “Mozart di Praga”).
Inoltre, nel corso della sua breve carriera teatrale, Pergolesi ebbe modo di beneficiare dei migliori castrati del suo tempo. Fino ad allora non eravamo a conoscenza della sua breve affermazione a Roma (grazie alla sua opera successiva “L'Olimpiade”, creata per il Carnevale nel gennaio 1735, e uno dei migliori libretti trasmessi da Metastasio). Il testo permette anche di misurare l'attualità di Pergolesi nel filone comico, riuscito come nessun altro in questo genere grazie alla perfezione della sua commedia “La Serva Padrona” (1733), un miracolo di giocosità spirituale che annuncia una grazia sfumata e sottile. Mozart e poi Rossini a venire.

L'ultimo capitolo rievoca la morte del compositore a Pozzuoli e la composizione del celebre Stabat Mater; il soggetto offre un nuovo sguardo al catalogo sacro; ricompaiono i poco conosciuti Salves (in la minore e in fa), le Messe di Sant'Emidio (dicembre 1732), …ovviamente accanto allo Stabat Mater finale, il radioso Salve Regina, che è in qualche modo il luminoso contraltare del Primo; oggetto di una presentazione e di un approfondimento è lo stesso Stabat Mater, composto alla fine del 1734 (commissionato e realizzato per la confraternita di artisti alla quale apparteneva il compositore e particolarmente dedicato alla Vergine dei 7 Dolori; oggi Chiesa di San Ferdinando a Napoli dove si continua a suonare lo Stabat ogni venerdì che precede la Domenica delle Palme). L'ispirazione geniale fonde tutte le ispirazioni pergolesiane, dove domina il senso del teatro e dell'opera, senza però mai sacrificare né l'esattezza né la sincerità (la sensibilità del Fac ut portem). Si tratta ovviamente della partitura più commovente lasciata dal suo autore (come il Requiem per Mozart e nelle stesse tragiche condizioni) come un testamento spirituale del compositore divorato dalla tubercolosi e che vinse il 16 marzo 1736 all'età di… 26 anni. vecchio.

Come bonus e complemento : un'intervista con Philippe Jaroussky; tra l'altro sull'evoluzione delle voci del controtenore e sull'augurio di poter un giorno ascoltare lo Stabat con un sopranista maschile e una voce femminile contralto… una scelta non così insolita poiché, per un contributo importante al testo, Pergolesi ha collaborato con i più prestigioso soprano castrati. Il curatore aggiunge anche una tavola sinottica che permette a Pergolesi di ristabilire, a suo tempo, una discografia selettiva.

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RIVEDI, PRENOTA evento. Patrick Barbier: Giovanni Battista PERGOLESI (Pergolati) – Editore di Bleu Nuit – 176 pagine – Collezione “Orizzonti” n°106 – CLASSIQUENEWS inverno 2024


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