Ogni anno, in Francia, l’industria della moda produce 200 tonnellate di rifiuti tessili, che rappresentano un’impronta di carbonio stimata al 2% delle emissioni globali di gas serra. Di fronte all’emergenza climatica, il settore della moda deve trasformarsi, produzione e consumo devono essere ripensati.
Ma per avere una visione critica e farla evolvere,anni prima, ioÈ fondamentale essere informati. Ecco una selezione non esaustiva di quattro lavori per capire cosa sta accadendo e provare, ciascuno a suo modo, ad agire.
“75 designer per la moda sostenibile”
In 75 ritratti e interviste, questo libro offre un panorama di creatori che si impegnano a fare meglio. Produrre meglio con nuove temporalità, nuove tecniche o nuovi materiali, ma anche promuovere meglio gli scarti, i pezzi vintage e il know-how tradizionale, mantenendo viva la ricerca stilistica e la creazione. Gli attivisti, convinti della loro responsabilità in un mondo dalle risorse minacciate, i designer riuniti in questo lavoro – Marine Serre, Kevin Germanier, Jeanne Friot, Duran Lantink, Arthur Avellano ma anche molti creatori meno conosciuti come Ester Manas, Emma Bruschi – affermano la forza della moda di fronte alle sfide del nostro tempo, ambientali, economiche e sociali. Emozionante.
“75 designer per una moda sostenibile” di Céline Perruche e Anne-Laure Griveau. Edizioni de La Martinière. 36,50 euro.
“Modalità durevole”
Se il prêt-à-porter crea molti posti di lavoro, è anche il quarto settore più distruttivo della vita, perché la catena del valore del fast fashion pesa molto. Allora come passare da un’industria che saccheggia risorse a una moda che rispetta il pianeta e i diritti umani? Come possiamo influenzare il comportamento dei consumatori e le pratiche commerciali e renderli responsabili? Questo lavoro davvero molto esaustivo fa luce sul modello di moda sostenibile in tutta la sua strutturazione, sulle sfide del settore, sugli ostacoli, sulle sfide da raccogliere e sulle prospettive. È arricchito dal punto di vista dei ricercatori e dalla testimonianza dei professionisti. Educativo.
“Modalità durevole” di Sihem Dekhili, Valérie Guillard e Mohammed Akli Achabou, edizione Pearson. 22,99 euro.
“Le 101 parole della responsabilità sociale d’impresa per tutti”
Le 101 parole della responsabilità sociale d’impresa è un lavoro destinato a demistificare e chiarire concetti. Questo alfabeto, senza numeri, diagrammi o grafici, propone le parole di chi è stato toccato direttamente o indirettamente dall’argomento. Il lavoro mira a restituire significato a queste parole e concetti il cui significato è stato talvolta abusato. È una testimonianza di esperti impegnati e consapevoli dell’urgenza di agire, che suggeriscono strade in molti ambiti. Un po’ difficile, ma tante testimonianze!
“Le 101 parole della responsabilità sociale d’impresa per tutti”. Collettivo sotto la direzione di Fabrice Bonnifet, collegio dei direttori dello sviluppo sostenibile. Raccolta 101 parole. 12,90 euro.
“Sto sistemando i miei vestiti”
Questo libro spiega come combattere gli sprechi di abbigliamento in modo creativo mettendo in evidenza le tecniche tradizionali di cucito senza macchina: appliqué e le sue varianti, patchwork, ricamo, sashiko, rammendo, rammendo e toppa. Se queste ultime due azioni fossero cadute in disuso, o addirittura diventate obsolete, la riparazione è diventata una pratica artistica tanto quanto un atto ecologico. Chiare istruzioni passo passo e spiegazioni dettagliate accompagnate da foto o video illustrano il piccolo libro. Considerazioni sulla moda usa e getta, cenni storici e consigli per la manutenzione, il lavaggio e la conservazione dei propri capi completano il libro. Un appello alla creatività personale.
“Riparo i miei vestiti. Rammendo visibile e creativo. Semplice e senza macchina” di Émilie Pouillot-Ferrand. Collezione semplice e organica. Edizione della Terra Vivente. 15 euro.
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