È stato raccogliendo storie e racconti locali che Louise Drevet si è guadagnata un posto nella letteratura. Come i grandi folcloristi François-Marie Luzel (1821-1895) che perlustrarono la Bretagna alla ricerca di storie e canzoni, o, più recentemente, Arnold Van Gennep (1873-1957) – senza dimenticare il suo discepolo Claude Seignolle (1917-2018), lei vagò per i diversi quartieri del Delfinato per estrarre il succo di una letteratura orale che nobilitò pubblicandola, abbellita.
Nata Marie-Louise Chaffanel a Grenoble il 18 dicembre 1835, mostrò presto un’attrazione per i libri, e in particolare per le cronache locali, particolarmente ricche in questo paese dove le montagne sono tanto maestose quanto dure possono essere le esistenze. Sposata a 22 anni con Xavier Drevet, un libraio con sede a Grenoble e molto affermato a livello locale, ha iniziato a scrivere i suoi libri sotto il suo nome da sposata, Louise Drevet. Notizie essenzialmente storiche, dove folklore, storia, paesaggi e geografia si mescolano, “tutto in onore del loro caro Delfinato”.
Il primo di questi lavori, la valle di Chamonix e il Monte Bianco risponde perfettamente alle esigenze del suo tempo: l’alpinismo, che cessa di essere un’attività per puri avventurieri, attira un pubblico più vasto e continuerà a crescere nei decenni successivi “Chi in questi giorni non ha fatto o programmato un viaggio in Svizzera? E, in questo viaggio, oggetto dei suoi sogni, chi di noi non ha inserito tra le escursioni da compiere, la scalata di una delle vette del Monte Bianco!
Da leggere in Gallica:
Sono passati tre anni e il suo ormai classico libro, Les Notizie e leggende dal Delfinato disponibili in più edizioni, opuscoli, periodici… Pubblicati inizialmente da due editori, la coppia Louise e Xavier entra rapidamente nel campo editoriale e fonda la propria marca editoriale, Xavier Drevet. Nel 1864 lanciarono anche il bisettimanale il Delfinato, di cui Louise fu caporedattrice per trentacinque anni – il titolo scomparve solo nel 1956, dopo la morte del figlio della coppia, anche lui di nome Xavier.
Racconti di viaggio regionali
Non solo svolge meravigliosamente il suo ruolo, ma trova anche il tempo di travestirsi sotto lo pseudonimo di Léo Ferry, un simpatico editorialista tuttofare i cui racconti di viaggi regionali e critiche d’arte altamente umoristiche sono apprezzati… In particolare i dispettosi In diligenza da Briançon a Grenoble dove, prendendo spunto dai numerosi successori di Tristram Shandy, archetipo del racconto di viaggio, conduce nella modalità che anche Edmond About usò per animare i gioiosi palikares dei suoi Re delle montagne una corsa contro i banditi che fischiano al passaggio della diligenza… “Un fischio acuto e stridulo era passato attraverso le nostre orecchie; i bambini si guardarono con preoccupazione; un secondo fischio mutò l’ansia in terrore, perché ai fischi seguivano grida di cui non si riusciva a distinguere la natura. Capiamo perché all’inizio aveva il soprannome di Walter Scott du Dauphiné.
Il dramma cresce… “I cavalli si fermarono da soli, il cocchiere e il postiglione scesero dai loro posti. Il disordine regnava sia nella coupé che negli interni. «Ah, quella cattiva», disse finalmente una voce, quella dell’autista, che era, come oggi, Félix F., «ce l’ho… è da tanto tempo che la cerco. Era lei a fare la sentinella mentre gli altri lavoravano”. Le fanciulle erano pallide, la madre aveva un bel volto; i ragazzini, credendo che avessimo messo le mani sulla banda dei Quaranta Ladri di Ali-Baba, erano tanto curiosi quanto spaventati. “Ecco”, mi disse Félix, “c’è il fischiatore. […] Una marmotta veglia nel prato…”
Il prolifico lavoro di Louise Drevet le valse l’ingresso come membro onorario nella Society of Gens of Letters. L’imponente elenco delle sue pubblicazioni che appare sul retro della copertina del suo glossario dello slang del Delfinato, Espressioni patois del Delfinato, raccolte da Louise Drevet (1929).
Quasi settanta pubblicazioni sotto forma di romanzi, racconti e leggende, come Delfinato buon cuore, Iserette, En Matheysine, Le leggende di Paladru, Il portatore di palla di Oisans, L’avventura di Mandrin, Il cantante di Valence, Il salto del monaco o anche il meraviglioso racconto intitolato Il principe delfino e la bella Vienna. Nel racconto di Grenoble intitolato Un gesto di Carlo Magno è con uno sguardo allo stesso tempo poetico, femminista e un po’ ecologico che racconta la storia della regina Furca e del re Grimsel che, non potendo avere figli, si imbattono in una sorprendente vecchia che concede loro tre fili a dir poco strani. .. Altrove, la topografia dell’Oisans prende forma di racconto in racconto. Qui riconosciamo Villard-Reymond; lì Huez, e più avanti Livet-et-Gavet, cittadina oggi famosa per la sua avveniristica casa del direttore della fabbrica Vernes (1918), il padiglione Keller costruito su palafitte nel 1930 (“La città morta delle Alpi”)…
“Una vita intera dedicata alla nostra regione”
Louise Drevet morì il 23 luglio 1898 nella sua casa di rue Lafayette, a Grenoble, all’età di 62 anni. Il giorno successivo, il sindaco di Grenoble, Stéphane Gay, ha dichiarato: “Tutti i nostri concittadini che non sono indifferenti al passato e al futuro del Delfinato riserveranno un pensiero a colei che fin dall’inizio fu lavoratrice per la nostra provincia e la cui intera vita fu dedicata alla nostra regione e alla nostra città… La città di Grenoble raccoglie i frutti degli sforzi di quella donna valorosa che è stata chiamata la Walter Scott del Delfinato”.
Un omaggio raddoppiato dal poeta Emile Trolliet (1856-1903), fondatore della Recensione idealistache dice: “Tu che sei del Delfinato, leggi i racconti di Louise Drevet, amerai di più il tuo paese. E tu che non sei del Delfinato, leggi ancora meglio, perché così imparerai a capirlo, ad assaporarlo e a custodirlo”. Fino a godersi questi viaggi in diligenza che, come la vita, potrebbero farci echeggiare Louise Drevet quando esclama: “Ma è un viaggio che vale la pena ripetere”, mi sono detto, “visto che questo è avvenuto durante una conversazione”.
Related News :