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al Salone del Libro, librai appassionati di libri in tutto e per tutto

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Un formicaio. Che, con il passare del fine settimana, fruscerà ancora di più. La Fiera del Libro è diventata, accanto a convegni, dibattiti e altri grandi dibattiti, un’istituzione. Quattro librerie condividono lo spazio e le decine di case editrici presenti: la libreria Labbé a Blois, la libreria Esperluète a Chartres, la libreria Dialogues a Brest e, infine, la Boîte à livres, a Tours.

Dietro lo stand della libreria Labbé, la squadra è al lavoro. Uomini e donne in gilet rosso con lettere dorate occupano lo stand 27 e tutti quelli compresi tra i numeri 33 e 48. Vale a dire circa 60 metri lineari. Senza dimenticare le vendite di libri al termine di qualche convegno, qua e là per la città.

“Questi libri sono i nostri nipoti”

Nel mercato dei cereali basta questo per presentare tanti riferimenti a saggi, documenti, bei libri, biografie e romanzi storici. Quindi i librai si danno da fare. C’è chi lavora tutto l’anno nella libreria di rue Porte-Chartraine, chi partecipa regolarmente alle fiere all’aperto a cui è associata la libreria Blésoise e infine le comparse che intervengono durante questo fine settimana di grande attività.

Camille è una di queste. Lo stesso per Anna. Entrambi si divertono a stare lì, mai lontani da un terminale di pagamento, da una calcolatrice e dalla scorta di segnalibri pubblicati appositamente per l’occasione.

Rappresentanti delle case editrici visitano gli stand. Per misurare la temperatura. Come Ilaria Castagna. Si compiace della visibilità data ai tascabili della collezione Champs. “È importante esserci e farsi ben presentare. La disposizione dei libri conta molto, spiega la giovane donnaquesti libri sono i nostri nipoti. »

Fino a domenica, gli acquisti scandiranno le giornate. Abbastanza per attirare lettori e potenziali acquirenti. I librai lo sanno. Prepararsi per questo. Lì è Laurent Cuvelier a presentare la sua prima opera. Verranno vendute diverse copie. Un buon inizio.

Tutto è regolato il più fedelmente possibile

Sotto altri nomi – Michel Pastoureau, Pierre Rosanvallon e Alice Zeniter, in particolare – i libri andarono a ruba. Diverse dozzine, certamente, anche un centinaio. Nella tribuna di fronte, dovrebbero fare bella figura anche Leïla Slimani e JMG Le Clézio. Anche l’attualità letteraria e la reputazione dell’autore sono elementi che contano in una fiera.

Nei giorni che precedono l’incontro, tutto si aggiusta al meglio con i responsabili delle 14 case editrici che la libreria di Olivier Labbé rappresenta fino a domenica. Anche il numero messo a disposizione di François Hollande ce lo racconta Johanne Quénéré, libraio e responsabile del sistema RVH.

Una telefonata e la firma di un libro vengono modificate. E per una buona ragione i libri non sono arrivati. Saranno pronti per questo sabato. Altri autori, Erik Orsenna o Jacques Attali, alla fine non verranno allo stand. Ci adeguiamo, ci adeguiamo.

“23 euro, per favore. » Il pagamento è convalidato. Il libro cambia di mano. Un gesto meccanico per librai esperti o temporanei. A Blois, il festival del libro è appena iniziato.

Anne lavora allo stand durante il fine settimana. L’opportunità per questa ex libraia di riconnettersi con la sua professione che vorrebbe rifare.
© Foto NR, Vanina Le Gall

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