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si conclude il Bron Book Festival

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È ufficiale: a Bron non ci sarà più il Festival del Libro. Eppure, dal 1987, la manifestazione si è affermata come pioniera del genere, “dove c’erano solo fiere del libro focalizzate esclusivamente sugli autografi», ricordano le squadre dell’evento.

Questo festival si è offerto di dare voce agli scrittori e ha offerto un vero programma artistico, “ tematico ed impegnativo “. Per fare ciò, i team si sono affidati volentieri all’esperienza dei rivenditori di libri indipendenti per “si pensi a incroci tra letteratura e altre forme di espressione artistica, dialoghi d’autore e letture musicali, proiezioni cinematografiche…», aggiungono.

Nel corso dei decenni, grazie alla guida dei suoi fondatori, Véronique Forcet e Colette Gruas, e sotto la successiva direzione artistica di Brigitte Giraud, Laetitia Voreppe e Yann Nicol, il festival, sostenuto da un team “fideale e impegnato», è sorto tra i maggiori eventi letterari del panorama nazionale, e ha riguardato la letteratura generale ma anche le scienze umane e anche la letteratura per l’infanzia.

40.000 visitatori per l’edizione 2024

«È un annuncio che può sembrare brutale, ma segue una lunga riflessione”conclude Yann Nicol, attuale direttore del festival, contattato da ActuaLitté. Il critico letterario punta il dito“Un contesto difficile, sotto tutti gli aspetti, nel settore culturale“. Dietro questa formulazione si nasconde una situazione finanziaria precaria, combinata con “inflazione e aumento dei costi“. Risultato: l’assemblea generale straordinaria ha votato lo scioglimento dell’associazione Lire à Bron, questo lunedì 7 ottobre 2024.

L’evento ha comunque mostrato buoni risultati: 40.000 visitatori hanno partecipato alla precedente edizione del festival nel marzo 2024, il cui ultimo tema ironicamente era “salva l’amore“… Da notare anche il dinamismo dell’associazione, che ha garantito due premi letterari e ha dato vita, nel 2020, ad un nuovo progetto dal titolo “Lun percorso dei librai“. Questi ultimi organizzavano incontri letterari fuori dalle mura in zone prive di eventi letterari.

“Le squadre erano esauste”

Ma continuare a innovare e sviluppare progetti sostenendo gli ultimi lanci si è rivelata una scommessa rischiosa, oltre che costosa. “Dipendiamo molto dalle autorità pubbliche (città di Bron, metropoli di Lione, regione Auvergne-Rhône-Alpes, DRAC, Centro nazionale del libro)», spiega il regista.

Anche se sottolinea l’investimento”partner leali, che hanno fatto quello che potevano per evitare di arrivare a questo punto», È stato a settembre, mentre pianificavano l’edizione 2025, che Yann Nicol e il suo team hanno dovuto affrontare sentimenti contrastanti. “Siamo arrivati ​​alla fine della strada», nota.

Egli precisa: “La situazione pesa sulle squadre, che sono stremate“. Alla notizia della partenza di Aurélie Dubois, responsabile della comunicazione, quattro giorni prima, l’appassionato di letteratura è rimasto in disparte. “La vita delle associazioni e dei festival attraversa diversi stati», conclude.

Paura di “modificare troppo?” »

«Siamo lucidi e preferiamo chiudere le cose nel miglior modo possibile», scivola Yann Nicol. L’applauso finale sembra segnare la fine di un’era per i lionesi, e per molti protagonisti del mondo del libro. “È stato il Bron Book Festival che mi ha dato il desiderio e l’audacia di creare il Villeurbanne Youth Book Festival», rattrista Gérard Picot nella pubblicazione Facebook dell’associazione.

«Siamo consapevoli dell’impatto e dell’attaccamento del pubblico e degli attori a questo festival. Ci rattrista, ma lo accettiamo e cerchiamo di farlo in modo elegante“, rassicura il direttore del festival, prima di concludere: “il Festival del Libro è stato anche il simbolo di un’epoca segnata dalla libertà, dalle rivendicazioni di tutti, dalla democratizzazione culturale, portando alta l’idea che l’arte e la letteratura permettono a tutti di trovare un posto nel mondo.»

Crediti immagine: Romainbehar, CC0, Wikimedia Commons

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