L’occhio della pernice
di Cristiano Astolfi
Ed. Il rumore del mondo, 240 p. ; €21.
Rose, sposata a 16 anni, ha lasciato la nativa Corsica per trasferirsi a Tolone (Var), con il marito, ex pastore taciturno divenuto operaio molitore all’Arsenale.
Negli anni Cinquanta e Sessanta, Tolone impiegava anche algerini, marocchini, portoghesi… alloggiati in una grande baraccopoli. Le popolazioni non si incrociano fino al giorno in cui Rose viene ferita e Farida l’algerina la cura.
Tra le due donne dalle vite limitate, minuscole, si forma un’amicizia fedele, tessuta da incontri più o meno determinati, da aspettative, da confidenze sulla loro vita, sui loro figli, da tè alla menta e dolci al miele.
Tra di loro respirano. Farida invita Rose a un corso di alfabetizzazione, Rose è interessata alla storia in corso, il 17 ottobre 1961 quando, a Parigi, gli algerini furono gettati nella Senna.
E in tutto questo delicato romanzo, Christian Astolfi, vincitore del premio librai France Bleu-Page per Del nostro mondo portato via nel 2022, avvia un dolce movimento di emancipazione, di dignità nei cuori di queste donne e nei nostri.
La nostra opinione: PPP
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