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Finanziata dall’agglomerato e dalla Direzione regionale degli affari culturali, la missione della bibliotecaria indipendente Marie-Claude Pasquet presso la mediateca sarà visibile al grande pubblico nel 2025.

Marie-Claude Pasquet esercita una professione insolita e poco conosciuta: quella di bibliotecaria specializzata in beni culturali. Nel 2023, è stata contattata da Amélie Thomassin, direttrice della mediateca di Bragarde, riguardo al futuro di diverse migliaia di libri antichi della struttura in condizioni più o meno buone. “Un certo numero di opere, conservate nella sala di conservazione, non erano in uso. Sorge allora una domanda: devono essere conservate o no?”ricorda il professionista che lavora in maniera indipendente per diverse biblioteche.

“Opere che non vengono mai abbandonate”

Dopo una riflessione, si è deciso che il bibliotecario avrebbe svolto una missione di circa quattro mesi nella struttura di Bragarde. “La prima attività è iniziata lo scorso anno. Ho redatto un inventario delle opere, effettuato un’importante cernita dei libri da conservare o meno in base al loro valore storico”spiega. I libri non conservati nella mediateca sono stati donati ad associazioni o distrutti. “Questa è la storia di una biblioteca: parte vive e parte muore.”dichiara filosoficamente Marie-Claude Pasquet. Compiuta questa parte della sua missione, procede alla catalogazione delle opere ordinate.

“La catalogazione consiste nel descrivere in modo informatico, su una scheda, ogni opera in base al suo autore, al suo acquirente, alla sua data di stampa, al suo editore, al suo tema. Talvolta, tutti questi elementi non sono presenti nel libro. È quindi necessario riportare svolgere una sorta di indagine per avere quante più informazioni possibili che saranno disponibili negli archivi nazionali e al pubblico in generale.. Un’opera spesso ricavata dal frontespizio del libro. La mediateca di Saint-Dizier comprende circa 4.000 opere antiche. “Il più antico risale al 1563. È stato pubblicato a Parigi e ha come tema il diritto.”osserva Marie-Claude Pasquet.

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Seconda opera più antica della struttura comunale, un dizionario latino del 1583. “Non ci sono manoscritti nella mediateca di Bragarde. Contiene anche giornali tra cui una copia di un giornale dell’Alta Marna risalente al 1815 o al 1816. Solo tre luoghi in Francia ne conservano una copia ciascuno, presso gli archivi dipartimentali dell’Alta Marna “. Un fatto unico in una struttura che ha subito i segni del tempo. “Nella sua storia si è spostata più volte. Tracce ufficiali dei suoi inizi risalgono al 1835 o 1838 in una delibera comunale. Un consiglio comunale che votava crediti per l’acquisizione di libri al fine di arricchire le collezioni della struttura”.

Sono presenti anche opere dello Stato prestate da biblioteche di altre città. Questa pratica di acquisti e prestiti era comune nel XIX secoloe e nel 20e secoli. “Le opere erano duplicati. Sono state poi rimandate a Parigi e poi restituite alle province. Per questo abbiamo ritrovato opere appartenenti alla biblioteca Langres di Saint-Dizier.”. Una città di Bragarde devastata dall’incendio dell’8 ottobre 1825. Diversi edifici comunali furono colpiti, tra cui la biblioteca. In seguito a questo evento furono recuperati circa 7.000 libri, ma non tutti.

“Esiste un catalogo a stampa del 1910 sul quale mi baso per ricostruire il contenuto della mediateca”. Un lavoro certosino che si concluderà a febbraio o marzo 2025 con l’elaborazione dei documenti locali. Come altre opere, verranno poi messe a disposizione del grande pubblico, per un tuffo indietro nel tempo, pagina dopo pagina.

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