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Digione, capitale dei libri d’avventura

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“Lasciate che le persone nelle città vivano in modo più semplice, così potremo vivere semplicemente”. Queste poche parole daCostruttori di ghiaccio, film di Francesco Clerici et Tommaso Barbaro che racconta la lotta degli abitanti della valle himalayana dello Zanskar contro il cambiamento climatico, risuonerà senza dubbio a lungo nella mente del pubblico di Digione.

Tra proiezioni struggenti, incontri letterari di alto livello e altri “astrobivacchi”, il 33e Si è conclusa domenica 6 ottobre, dopo una settimana intensa, l’edizione di Écrans de l’aventure, festival internazionale di film e libri d’avventura organizzato da La Guilde e dalla città di Digione.

Per sei giorni si sono svolti non meno di 97 incontri con migliaia di spettatori, riunendo il fior fiore degli avventurieri e degli scrittori di viaggio francesi, dal cinema Olympia al Cellier de Clervaux passando per il cinema Le Darcy. Oltre alle librerie presenti nell’area del festival, sono venuti in viaggio alcuni editori, come le imprescindibili Éditions du Mont-Blanc di Caterina Destivelle.

Tra i momenti più significativi di queste giornate organizzate attorno al filo conduttore “L’avventura per crescere”: le escursioni-letture notturne, una mostra fotografica nella città oltre il Nanga-Parbat o ancora le trasmissioni di Sophie Lavaud, l’ultimo vertice Di François Damilanoal seguito della prima francese ad aver scalato i quattordici Ottomila del pianeta, o Uno con la Balena Di Pete Chelkowski et Jim Wickensche racconta le molestie informatiche subite da un giovane cacciatore di balene in Alaska, e che hanno particolarmente lasciato il segno.

Autori in movimento

Altri momenti salienti del festival: i numerosi incontri letterari e tavole rotonde, organizzati sotto le volte del Cellier de Clervaux. Uno di questi, organizzato da Libri settimanali, ha visto quattro autori selezionati per il premio per il libro d’avventure del Vello d’Oro condividere le loro esperienze e apprendimenti con il pubblico e discutere il loro rapporto con il movimento e le loro motivazioni per intraprendere una spedizione.

Quando Morgan Segue (Cinque giorni a Timor, Primo parallelo) si descriveva come incapace di stare fermo, Pierre-Antoine Guillotel (Isola, transboreale) gli raccontò della sua passione per l’estremo nord. Macha Sera (Sul Vallo di Adriano, Stock) ha evidenziato l’attrattiva storica, botanica, politica e archeologica che l’antica cinta muraria romana aveva su di sé, e Antonio di Suremain (Passeggiata nel desertoSalvador) ha espresso il suo amore incondizionato per il patrimonio naturale francese e le avventure che offre.

Premiati Morgan Segui e Pierre-Antoine Guillotel

Sono proprio due di questi ultimi autori ad essere insigniti dei premi letterari della rassegna. Morgan Segui, autore di Cinque giorni a Timor (Primo Parallelo) è diventato il vincitore del premio Vello d’Oro per il libro d’avventura dell’anno 2024. In questa intensa storia di sopravvivenza, l’autore, allora residente a Timor Est, tra Australia e Indonesia, racconta la sua ascesa al Manucoco, una montagna sacra situato su un’isola al largo della capitale.

Mentre completa la salita, il terreno cede, cade per sette metri su un pendio che è di 40. Morgan trascorre tre giorni e tre notti a terra, immobile, con il cranio esposto, le ossa fratturate, senz’acqua, senza vivere, senza contatto. Quello che è seguito è stato un test di sopravvivenza in mezzo alla giungla, che ha affascinato la giuria e il pubblico di Digione durante tutto il festival.

Da notare che, lato libri, la giuria quest’anno era presieduta da Sebastiano de Courtois e composto da Katia Fondecave, Gaële de la Brosse, Virginie Troussier, Arnaud de la Grange et Remy Oudghiri.

3.000 km di camminate estenuanti

Un altro premio letterario assegnato al festival questo fine settimana, quello del Premio dei lettori della Biblioteca municipale di Digione, assegnato a Pierre-Antoine Guillotel versare Isola, il richiamo del 66° Nord pubblicato lo scorso giugno da Transboréal. Nel 2020, questo giovane bretone che ha lavorato tanto nella finanza quanto come allevatore di ostriche o pescatore in Australia, ha intrapreso un grand tour dell’Islanda a piedi e da solo.

Quella che segue è la storia di un percorso estenuante di 3.000 chilometri, dai ghiacciai ai deserti oscuri, dalle paludi ai vulcani. Un viaggio di 144 giorni durante il quale ha incontrato volpi artiche, renne e pernici bianche, ha sopportato le umiliazioni della bufera di neve e ha sperimentato il freddo pungente delle Highlands. Un’avventura eccezionale che si unisce alle decine di altre citate durante il festival e che ha fatto di Digione, per alcuni giorni, la capitale mondiale dell’avventura.

La classifica dei film

La giuria cinematografica, presieduta quest’anno dal montatore e leggenda dell’alpinismo Caterina Destivellee composto da Céline Develay-Mazuellegiornalista di RFI, Arnaud Finistrefotoreporter AFP, Hans Lucas, Carlo Gazzellaproduttore, Christophe Raylatregista, ha consegnato durante il festival i seguenti premi:

  • IL Vello d’Oro del film d’avventura viene attribuito alla città di Digione Uno con la Balena. Diretto da Pete Chelkowski e Jim Wickens
  • Viene assegnato il Premio Speciale della Giuria Sophie Lavaud, l’ultimo vertice. Regia di François Damilano
  • Viene assegnato il Premio Jean-Marc Boivin che premia l’autenticità di un’avventura vissuta Anita Conti, il richiamo del mare. Regia di Frédéric Brunnquell
  • Menzione della giuria per il film A perdita d’occhio. Diretto da Pierre e Carla Petit

Oltre a questi premi della giuria:

  • Il Premio del Pubblico per Con Ritone. Diretto da Antoine Girard, Brian Mathé e Morgan Monchaud
  • Il Premio Giovani per Alaska, la capanna Di Dick Proenneke. Diretto da Eliott Schönfeld
  • Da segnalare infine il premio del Vello d’Oro per l’avventuriero dell’anno 2024 assegnato da La Guilde a Yann Quenet e Baluchon

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