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Perché “Ciao Tristesse” è un romanzo unico nella storia della letteratura

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Era estate. Al 167 di boulevard Malesherbes, nell’appartamento parigino dei suoi genitori, una giovane donna stava completando un primo romanzo che, la primavera successiva, sarebbe diventato un fenomeno. Il suo nome era Quellerez, non ancora Sagan. A 18 anni troverà la fama con un libro di 188 pagine e si unirà alla lista degli scrittori di lingua francese più letti. Lo scandalo andrebbe di pari passo con il successo. Vincitore del premio della critica nel maggio 1954, il romanzo si affermerà come un classico, oggi studiato al liceo. Sebbene le cause del successo letterario siano spesso misteriose, un libro non diventa un classico per caso. Visto che l’estate volge al termine e ne abbiamo già nostalgia, rituffiamoci in questo testo scottante per esplorarne la grazia e la ferocia, intatte a settant’anni dalla sua uscita nelle librerie.

Unità di tempo e di luogo

A porte chiuse Mediterraneo, Ciao tristezza è raccontato in retrospettiva dalla sua eroina, Cécile. Cécile ha 17 anni e ha appena bocciato il diploma di maturità. Con suo padre Raymond e la sua amante Elsa “Ragazza alta dai capelli rossi, metà creatura e metà mondana”raggiunge il sud della Francia, dove Raymond ha affittato una villa “isolato, adorabile”edificato su un promontorio dominante “una piccola insenatura dorata, delimitata da rocce rosse dove ondeggiava il mare”.

Le vacanze si annunciano sotto il segno dell’ozio e dei piaceri, piaceri che Cécile scopre tra le braccia di Cyril, studente di giurisprudenza di 26 anni. L’arrivo di Anne, un’amica della defunta madre di Cécile, cambia la situazione. Raffinata, rigorosa, intransigente, si distingue dalle donne che Raymond è abituato a frequentare. Ben presto spodesta la sua rivale, Elsa, e si fa vedere “determinata a riformare padre e figlia a modo suo”. Preoccupata all’idea di perdere la complicità che la lega al padre e alla loro vita fatta di divertimento e mondanità, Cécile immagina uno stratagemma per tenere lontana Anne. Chiede a Cyril di simulare una relazione con Elsa. Sconvolto nel vedere la sua ex amante cercare consolazione con un uomo più giovane, Raymond decide di riconquistarla. Anne, che nel frattempo Raymond aveva proposto di sposare, li sorprende. Umiliata, lascia la villa al volante della sua macchina e rimane uccisa in un incidente. Una volta devastati da questa tragedia, Cécile e Raymond riprendono le loro abitudini e la vita ricomincia “come prima, come era previsto che si ricominciasse”.

L’estate e il sud della Francia, l’unità di tempo e di luogo unita al dramma, conferiscono al romanzo l’aspetto di un’antica tragedia che contribuisce a farne un classico. Gli amori infelici di Elsa e Raymond, di Cécile e Cyril, di Anne e Raymond, possono essere facilmente trasposti in altre epoche, e la dimensione psicologica del racconto, il gioco di maschere che mette in scena, non ricorda certe battute emblematiche. del teatro classico.

Il lettore di Sagan identificherà facilmente anche la fase espositiva (“I primi giorni furono folgoranti. Passavamo ore in spiaggia, schiacciati dal caldo”), l’innesco (l’arrivo di Anne), l’aumento della tensione (la rivalità tra Anne e Cécile), il climax (Anne sorprende Raymond tra le braccia di Elsa) e l’esito (la morte di Anne), che ricorda la struttura di un giocare. La classicità del testo è ulteriormente rafforzata dallo stile Sagan. A differenza degli scrittori di…

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