DayFR Italian

“Una montagna, un cannone, un lago” di Lars Ramslie, marinaio delle acque oscure – Libération

-

romano

Articolo riservato agli abbonati

Il quaderno dei Livres de Libéfascicolo

Un viaggio iniziatico per un bambino e suo padre da parte del romanziere norvegese.

Ci sono sussulti nella voce del bambino Lars-Einar, sussulti, preghiere. E la scrittura segue lo sforzo fisico indotto in un bambino di 9 anni da questa gita in montagna con un padre imprevedibile: “Chiedo dove stiamo andando, dove stiamo andando, dove stiamo andando. /Puoi rispondermi, per favore? /Non rispondi, tiri semplicemente il collegamento invisibile che ci collega gli uni agli altri, e non so cosa ci aspetta, solo che siamo troppo lontani perché io possa tornare indietro da solo. Settimo romanzo del norvegese Lars Ramslie e primo tradotto, Una montagna, una pistola, un lago racconta un’indimenticabile giornata iniziatica. Tratto dall’infanzia dell’autore, è allo stesso tempo un momento di incanto e segnato da tristezza. “L’unica cosa di cui forse rimpiangerei quel giorno, non averti accompagnato e seguito, non il viaggio, ma questa: la certezza di averti visto e perso allo stesso tempo.”

Il bambino si sente anfibio

Tutto in questo romanzo autobiografico si basa sul rapporto tra il bambino e il padre, e l’amore che scorre tra loro è di una qualità rara. Dov’è l’adulto? Dov’è il ragazzo? Il secondo spesso sembra il protettore del primo, capisce tutto, ha già dentro di sé cicatrici profonde. Questo padre, ex avventuriero del mare, diseredato dal nonno, è tollerato solo nell’immensa proprietà che abbraccia la montagna e scende fino al vicino fiordo. E in quell’estate del 1983, decise di portare suo figlio in cima al regno perduto. Loro, amico

Related News :