Complessità delle relazioni umane
Lui è uno psichiatra. Lo ha ricevuto fin dalla prima infanzia ogni giovedì pomeriggio, al punto che le sedute gli sono diventate presto indispensabili e gli hanno offerto l’opportunità di mettersi in discussione. Perché sua madre era così ansiosa di confrontarla, ancora bambina, con la psicoanalisi nonostante fosse una bambina buona e piuttosto docile? E perché le sedute non vengono pagate? La domanda la turba al punto da farle dubitare della paternità dell’uomo che viene sempre presentato come suo padre: il noto banditore e accademico Maurice Rheims. Lo chiede alla madre che non si sottrae ma dice di non saperlo, avendo avuto una relazione con entrambi gli uomini nello stesso mese dello stesso anno. Maurice, che la riceve solo su appuntamento, è più interessato ai suoi quadri e altri oggetti che alle domande della figlia. Serge non si sottrae ma decide: “Il vero padre è quello che ti ha cresciuto”.
Senza dubbio, un test di paternità avrebbe potuto rassicurarla. Ma lei rifiutò con il pretesto che ciò l’avrebbe incoraggiata a scegliere. Tuttavia, amava entrambi gli uomini e non voleva perderne nessuno. Nathalie Rheims, che era anche attrice, cantante, produttrice e la cui sorella è la fotografa Bettina Rheims, ha camminato su questa corda e ha trovato il suo equilibrio per tutta la sua vita.
Morti oggi i due “padri”, lei ha forse potuto sollevare più facilmente il velo su questo fondamento ultimo e definitivo del suo cammino intimo. Se quest’ultimo libro mette in discussione una situazione ambigua e le sue ripercussioni, lo fa con sfumature, senza acrimonia o rancore ma sondando la complessità delle relazioni umane. È vero, vivo, intenso, carico di un soffio di poesia e rimbalza di suspense fino alle ultime pagine.
⇒ Non vedi che sto bruciando? | Romanzo | Nathalie Reims | Edizioni Léo Scheer, 176 pp. Prezzo 19€
ESTRARRE
“Sono rimasta sbalordita da questa escalation di rivelazioni, era come se stesse parlando con la sua terapista, e sono rimasta in silenzio affinché lei continuasse a dimenticare che stava parlando con sua figlia (…) Avevo la sensazione trovandomi al cinema, guardando un film con un cast pazzesco, ero combattuta tra la voglia di scoppiare a ridere, e l’emozione che mi ha regalato mia madre raccontandomi questa storia con tanta sincerità e tanta naturalezza”.
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